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L'INDAGINE

Condomini polveriera tra violenza, ripicche e perversioni sessuali

Un inquilino su tre ha litigato almeno una volta con i vicini. E per il 51% l’amministratore specula e truffa sulle spese

Condomini polveriera tra violenza, ripicche e perversioni sessuali

Torino è considerata la seconda città più "litigiosa" d'Italia

Topi morti sotto lo zerbino, escrementi gettati sui panni appena stesi. Ripicche estreme, magari, dopo anni di litigi accessi dalle ragioni più banali: bollette non pagate, animali molesti, pregiudizi e razzismo. Ma anche sesso estremo o troppo rumoroso, al punto da disturbare il dirimpettaio, che osserva tutto dalla finestra, oppure, l’inquilino del piano di sotto, vessato dal cigolio delle molle di un letto. Per non parlare, poi, di vere e proprie persecuzioni e violenze: vendette spesso feroci che arrivano all’omicidio, se non alla premeditazione del delitto, in occasione delle riunioni di condominio. Che Torino sia la seconda città più litigiosa d’Italia, quando si tratta di incontrare i vicini e l’amministratore, con i quali un inquilino su tre ammette di aver discusso almeno una volta nel corso degli anni, lo ha confermato recentemente una ricerca condotta da Changes Unipol, ma a raccontarlo da sempre è la cronaca nera.

Vicini violenti e killer
A partire da un “fattaccio” che, già ventidue anni fa, aveva riempito le pagine dei quotidiani con una riunione condominiale finita a colpi di Smith & Wesson nei locali di una parrocchia di Lucento per un litigio tra gli amministratori e un vicino di casa di 69 anni che, si scoprirà più tardi, aveva premeditato la vendetta mesi prima pensando di essere stato truffato. Cinque anni dopo, stessa quartiere, si bisticcerà per un parcheggio: gli animi si scaldano, scoppia una rissa e un condomino, dopo essere stato ferito con una coltellata, estrae anche lui la pistola e uccide un vicino. E ancora, due anni più tardi, saranno le briciole buttate dal balcone di casa a far finire a colpi di roncola il diverbio tra due anziani a Perosa. Uno dei due, ci rimetterà tre quarti d’orecchio. A novembre dell’anno successivo, un brasiliano viene accoltellato da un marocchino in Barriera di Milano perché «faceva troppo rumore» disturbando il sonno di un bambino. Ma se si scorrono ancora le pagine si arriva al 2015, quando a far uscire di testa una famiglia dello stesso quartiere fu l’abbaiare di un cane che costò al padrone lo “scalpo” per un’aggressione con un taglierino. Appena tre anni fa a Chiaverano, invece, un nigeriano redarguito da un vicino perché, a suo dire, non aveva saldato delle bollette, reagiva colpendolo ripetutamente con una pietra.

L’analisi dei dati
Il “focus” elaborato da Changes Unipol ha scelto Torino dal momento che è «una città in cui il 58% degli abitanti risiede in un appartamento in condominio e il 63% dei condomini conta più di nove famiglie». E i risultati del sondaggio sembrano specchiarsi nelle storie, far lor da contraltare. Se l’8% degli intervistati ha dichiarato di avere un rapporto conflittuale con i vicini, il principale fattore scatenante delle discussioni risulta essere il rumore disturbante o in orari in cui sarebbe previsto il silenzio (33%), seguito dai più generici “comportamenti sgraditi” agli inquilini (28%) e dai ritardi nei pagamenti delle spese condominiali (20%). Registrano le percentuali più alte fra le città oggetto dall’analisi di Changes Unipol, la gestione della raccolta differenziata (18%) e l’ostruzione del passaggio nell’atrio o nel pianerottolo con passeggini, monopattini, e altro (14%).


Truffe e raggiri
E poi, c’è il capitolo che riguarda l’amministratore di condominio. A Torino il 51% dei residenti interpellati si è dichiarato «non soddisfatto» del proprio, facendo riferimento non tanto alle sue capacità nell’esercizio della funzione, ma ad un modo di agire ritenuto «poco corretto e onesto». Da qui, un succedaneo di problemi legati alle convocazioni delle riunioni. Se i principali motivi di insoddisfazione sono legati alla scarsa trasparenza dell’amministratore (38%) e alla gestione economica delle spese condominiali (31%), quasi otto inquilini su dieci (79%) dichiarano di partecipare alle riunioni condominiali all’ombra della Mole Antonelliana. Quasi la metà (44%) non darebbe comunque un voto superiore alla sufficienza alle riunioni, mentre quasi uno su tre (28%) si fermerebbe al di sotto. Durante le riunioni di condominio, inoltre, l’assenteismo da parte degli altri condomini viene spesso vissuto come il principale motivo di insoddisfazione. Senza dimenticare che le spese, considerate «troppo alte» da poco meno della metà degli inquilini (41%) che vorrebbero una riduzione di circa 50 euro al mese dal proprio amministratore.

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