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La guerra contro gli abusivi

Guardie armate nelle case popolari Atc per impedire le occupazioni

Lo ha reso noto l'assessore regionale Chiara Caucino rispondendo a un'interrogazione di Daniele Valle (Pd)

L' assessore

Chiara Caucino

L’Atc ha detto basta con le occupazioni abusive. Lo ha detto, ma senza gridarlo e predisponendo per le case popolari di coso Racconigi (al civico 5) un servizio di guardia armata, 24 ore su 24. Poi, naturalmente, in liturgica osservanza del “politicamente corretto”, l’agenzia ha edulcorato i termini chiamandola “guardiania”, specificando che nel complesso formato da 8 palazzine, in sei sono in corso opere di ristrutturazione (110%) e, pertanto, vi è un cantiere per cui le guardie sono necessarie. Tanto più che i costi del servizio di vigilanza sarebbero a carico dell’impresa edile.

La notizia la si è appresa ieri dall’assessore regionale alle Politiche della casa Chiara Caucino che ha risposto ad un’interrogazione di Daniele Valle (Pd): «La situazione - ha detto l’assessore - è sotto controllo. La presenza costante di un numero ingente di maestranze e l’allestimento di una guardiania diurna e notturna impedisce che possano esserci delle occupazioni. Attualmente non sono presenti occupazioni permanenti di singoli alloggi, ma si ha piuttosto a che fare con l’uso transitorio di alcuni locali vuoti e, nella maggior parte dei casi, privi di ogni tipo di fornitura, da parte di soggetti non identificati». Dunque Chiara Caucino ha parlato apertamente di un servizio di sicurezza finalizzato a «impedire occupazioni» abusive. Ma non ha specificato che tale servizio è stato affidato ad una società di vigilanza che utilizza uomini con la pistola carica nella fondina.

E, d’altra parte, forse anche lui in osservanza del “politicamente corretto”, Daniele Valle non ha chiesto se le guardie fossero armate o meno; forse perdendo un’occasione per attaccare maggioranza, assessore e giunta. Solo in un secondo tempo, chiedendo delucidazioni, è arrivata la conferma che i vigilantes saranno armati, ma in consiglio regionale nessuno lo ha specificato. Il fatto in sè, al di là di chi pagherà il conto del presidio di sicurezza, potrebbe essere il primo passo verso un’adozione del servizio di sicurezza da parte di Atc anche in altri edifici di proprietà, dove le occupazioni in alcuni casi sono stabili e in altri avvengono di frequente. Un servizio di sorveglianza molto diverso da quello adottato da numerosi condomìni privati della città, affidato alla «sorveglianza dinamica» con pattugliamenti mobili, ma senza presidi fissi, degli istituti di vigilanza.

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