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I DATI
21 Settembre 2023 - 18:00
Fiumi di droga a Barriera, ma i prezzi delle case non crollano
In corso Giulio Cesare angolo via Sesia spunta una scritta sull’asfalto: “Crack store”. E poi le indicazioni: dritto a 10 metri, oppure dritto più avanti a 200 metri e a destra a 50 metri. E a destra a 50 metri, in effetti, seduti sui gradini ci sono tre tossici che fumano il crack. Questa è Barriera, dove gli ultimi fatti di cronaca hanno (quasi) fatto gettare la spugna anche a una realtà ben radicata nel quartiere come Spazio 211. La droga, le risse, gli accoltellamenti. Un frullatore di insicurezza che è arrivato alle orecchie del sindaco Stefano Lo Russo, autore di ben due blitz ravvicinati tra maggio e luglio per visionare di persona il degrado. Eppure, i prezzi delle case non crollano. Uno dei tanti annunci è in corso Vercelli angolo piazza Crispi. “Vendesi soggiorno, cucinotto, due camere, bagno, cantina e box doppio”. Suonando al citofono, uno dei residenti risponde che l’alloggio «è vuoto da pochi mesi». Al telefono Investitalia, che propone l’appartamento in vendita, dice il prezzo: «115mila euro». Ma siamo a Barriera di Milano. «E cosa c’entra? E’ un prezzo assolutamente congruo con l’ubicazione dell’alloggio», risponde l’agenzia. Dunque, Barriera fa ancora gola a chi cerca una casa, nonostante ci sia una percezione “da Bronx”.
Almeno, stando ai dati del mercato immobiliare, il crollo non c’è. In base all’Osservatorio Fiaip degli immobili di Torino e provincia, nel 2022 per un alloggio nuovo o ristrutturato il prezzo al metro quadro variava da un minimo di 1340 euro a un massimo di 1640 euro. Per un alloggio in buono stato si va da 700 a 920 euro. Nel 2020, per un alloggio nuovo o ristrutturato il prezzo andava da 1000 euro a 1500 euro. Da 700 a 1033 euro per una casa in buono stato abitabile, da 380 a 650 per un appartamento da ristrutturare. Quindi altro che crollo, in due anni c’è stata anche una leggera crescita. Al massimo, l’affare l’ha fatto chi ha comprato prima del Covid. Come Gabriel Zamfirache, che ha acquistato in via Cervino quasi angolo corso Vercelli, sei anni fa: «Ho speso 32mila euro per una casa di 60 metri quadri, un affare. Era di un’italiana che abitava in Germania. Mi trovo bene, a parte la sporcizia in strada ogni tanto».
Del resto grandi catene come ToDream o Cartier hanno messo le tende a Torino Nord. E i loro dipendenti, cercano casa a Barriera. «Sono stato contattato da dipendenti sia di ToDream che di Cartier - dice Corrado Portuesi, agente immobiliare di Premier Case, in corso Giulio Cesare - ma Barriera è da qualche anno una zona richiesta. Abbiamo tante scuole, gli insegnanti cercano casa qui. E poi gli universitari che vanno al Campus, non molto distante. I prezzi sono stabili, il mercato immobiliare non segue i fatti di cronaca». Dunque, niente fuggi-fuggi dal quartiere? Portuesi scuote la testa: «No, questa zona è più richiesta della Crocetta».
Il tutto nonostante a fine mese i due parroci, don Stefano Votta e don Luca Ramello, dovranno lasciare il quartiere dopo la richiesta di trasferimento arrivata dalla Curia. «Una grave perdita per la comunità, qui a Barriera siamo in trincea, tornerà a scorrere la droga a fiumi», il commento a caldo dei parrocchiani domenica scorsa.
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