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L'INTERVISTA

La più giovane "meccanica" d'Italia è una torinese di 22 anni

Giada Macchi, ex studentessa del Birago, lavora alla Ford Authos: «Ora voglio aggiustare veicoli elettrici»

La più giovane "meccanica" d'Italia è una torinese di 22 anni

Giada Macchi, 22 anni, è la più giovane meccanica d'Italia

La professione del meccanico in officina, con le mani sporche di grasso e il sudore che cola sulla pelle, nell’immaginario collettivo è sempre stata tipicamente maschile. Ma Giada Macchi, 22 anni, ex studentessa del Birago, ha deciso di andare contro i cliché diventando «la meccanica più giovane d’Italia».

Un motto d’orgoglio che si legge nei suoi occhi brillanti e nel suo sorriso smagliante. Un’espressione raggiante tipica di chi fa ciò di cui è appassionato. «Un anno fa, dopo essermi diplomata con 100, ho iniziato a lavorare presso l’officina Ford Authos di Moncalieri, e sono molto soddisfatta».

Fin da piccola infatti Giada era «appassionata di macchine e moto, così, dopo aver frequentato per un periodo il liceo sportivo, ho deciso di cambiare e di iscrivermi all’istituto Birago per diventare un meccanico» spiega la giovane. Una scelta non certo facile per una ragazza: «I miei genitori inizialmente erano molto preoccupati, ma quando sono stata assunta in Ford si sono tranquillizzati, e ora sono molto contenti» racconta la 22enne, la cui carriera ha preso subito il volo ancor prima del diploma.

«Grazie allo stage alla Ford sono stata assunta a tempo indeterminato - spiega Giada, esibendo la polo blu della casa automobilistica americana -. Io e altri miei colleghi, ex allievi del Birago, abbiamo iniziato a fare i corsi e ora mi manca soltanto un esame per diventare tecnico specializzato “master” e poter finalmente lavorare sui veicoli elettrici, il mio sogno».

La ragazza e i suoi compagni, tutti maschi, devono dire grazie, oltre che a loro stessi, anche al Birago e ai loro professori, tra cui Alberto Schiavello: «Ogni anno organizziamo un corso finalizzato all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro - spiega il docente - e ora stiamo cercando di inserirci anche nell’elettrico con i fondi del Pnrr».

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