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L'INIZIATIVA

Maxi finanziamento da 23 milioni per le imprese piemontesi in crisi

Il piano di Regione, Finpiemonte e Finint Investment. L'assessore Chiroino: «Così contrastiamo anche le infiltrazioni malavitose»

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Un fondo per rilanciare le imprese piemontesi in crisi. Non a caso si chiama proprio “Rilancio e Sviluppo” la misura voluta dall’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino che si pone come obiettivo quello di supportare imprese e posti di lavoro di aziende in difficoltà ma con business plan sostenibili.

L’investimento complessivo è di 23,5 milioni di euro e vede in raccordo Regione, Finpiemonte e Finint Investments, oltre agli istituti di credito piemontesi Banca d’Alba, Banca Alpi Marittime e Generalfinance ed è rivolto alle Pmi e imprese di media capitalizzazione attive nei settori dell’industria e dei servizi del Piemonte che si trovano in una temporanea crisi finanziaria, purché solide sul mercato, che abbiano intrapreso o già concluso il processo di ristrutturazione del proprio indebitamento finanziario e presentino concrete possibilità di rilancio.

Il Fondo, che si avvale di una dotazione complessiva di 30 milioni di euro, opera a livello nazionale con una focalizzazione territoriale sulle regioni del Nord, in particolare Piemonte, Veneto e Lombardia. Per il Piemonte - regione capofila - sono disponibili 15,5 milioni di euro, di cui 11 milioni sono stanziati da Finpiemonte, mentre nella restante parte intervengono Finint Investments e gli istituti di credito.

«Il target - sottolinea l’assessore al lavoro Elena Chiorino - è definito sulle imprese in difficoltà economica o in procedura concorsuale, ma con determinati parametri, ossia business plan sostenibili, proprietarie di brevetti o marchi riconosciuti e che realizzino, anche in filiera, prodotti di qualità e con vocazione all’export e con sede rigorosamente in Piemonte».

«Tra gli obiettivi preposti - aggiunge l’assessore - vi è quello di garantire la massima tutela delle nostre eccellenze e produzioni, evitandone la svendita a basso costo, contrastando tentativi di infiltrazione malavitosa o di “attenzione” predatoria. Non possiamo più assistere a imprenditori che compiono gesti estremi perché non riescono più a onorare gli impegni a causa della crisi internazionale, che faticano a sostenere i costi dei propri dipendenti, oppure rischiano di cedere alle proposte di speculatori internazionali, svendendo la propria attività».

A integrazione, è in via di approvazione da parte della Regione Piemonte una misura del valore di 8 milioni di euro destinati ad abbattere in modo sostanziale i costi accessori, la due diligence e oneri finanziari per le imprese piemontesi che accederanno al Fondo.

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