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PROCESSO A IVREA
29 Settembre 2023 - 17:14
Prima l’avrebbe drogata, poi ne avrebbe abusato. Alla sbarra a Ivrea, un 56enne accusato delle violenze nei confronti della figlia 15enne della compagna.
Il processo è cominciato nei giorni scorsi, all’imputato (difeso dagli avvocati Alessandro Nicola e Marta Barolat del foro di Ivrea) vengono contestati i reati di violenza sessuale aggravata, cessione di sostanze stupefacenti a minorenne e maltrattamenti. I fatti risalgono al 2015, quando l’uomo conviveva con la madre della giovane e presunta vittima. L’uomo, secondo le accuse, l’avrebbe iniziata al consumo di cannabis e la violenza sessuale sarebbe avvenuta in uno di quei momenti. La marijuana avrebbe stordito e reso più esposta la ragazzina ai palpeggiamenti a cui l’uomo l’avrebbe sottoposta. Inoltre, nel corso della convivenza, l’uomo l’avrebbe continuamente vessata.
I maltrattamenti nei confronti della ragazzina, sulla base delle accuse, si sarebbero protratti dal 2006 fino al 2015, quando a fronte dell’ultimo episodio di abusi la convivenza si era interrotta. L’imputato le diceva, poi, che sperava che qualcuno le facesse del male. Due, infine, gli episodi particolari che vengono contestati dal pubblico ministero Elena Parato. Il primo vedrebbe il 56enne entrare senza permesso nel bagno mentre la piccola vittima faceva una doccia, l’avrebbe prima insultata e poi le avrebbe ripetutamente detto di uscire e mostrarsi. Il secondo, invece, quando le avrebbe dato del denaro per recarsi al supermercato e comprare delle calze autoreggenti chiedendole poi di farsi delle foto a beneficio dell’imputato.
Solamente anni dopo, al raggiungimento della maggiore età, la ragazza avrebbe trovato la forza di denunciare gli abusi e le vessazioni subite.
La presunta vittima si è costituita parte civile rappresentata dall’avvocato Luca Fiore. Ieri mattina, di fronte al collegio dei magistrati, le parti hanno avanzato le richieste preliminari e presentato le liste dei testimoni che cominceranno ad essere esaminati a partire dall’udienza del 25 gennaio prossimo. A distanza di cinque anni dalla denuncia, infine, si farà luce su quanto accaduto. I legali difensori dell’imputato riferiscono che «allo stato attuale non riteniamo di commentare ulteriormente, ma siamo certi che il rito dibattimentale e l’audizione dei testimoni a discarico saranno in grado di dimostrare l’assoluta estraneità dell’imputato ai fatti contestati».
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