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La tragedia di Caselle

Frecce Tricolori: neppure la scatola nera servirà per accertare la verità sul jet caduto

Il caccia si schiantò contro un'auto e morì una banbina di 5 anni, Laura Origliasso

L'incidente

L'auto in fiamme centrata da un caccia delle Frecce

La piccola Laura Origliasso sarà accompagnata per l’ultimo saluto solo la prossima settimana, a molti giorni dalla tragedia e al funerale ci sarà anche Andrea, il fratellino di 12 anni rimasto ferito gravemente nel pauroso incidente aereo a San Francesco al Campo. Ci sarà anche una delegazione dell’Aeronautica Militare rappresentata ai massimi livelli. Saranno dunque le Forze Armate a venire incontro alle necessità della famiglia colpita da un jet mentre rincasava in auto. È pressoché certo che lo Stato provvederà ad un risarcimento pieno delle parti lese e ciò, in un certo senso, potrebbe depotenziare le indagini affidate per competenza alla procura di Ivrea. Se la famiglia Origliasso dovesse uscire di scena (parlare ora di ciò può apparire crudo, sia per chi legge che per chi scrive), le cause che hanno provocato lo spegnimento del motore del jet delle Frecce, si trasformerebbero inevitabilmente in una questione interna all’Aeronautica.

LAURA ORIGLIASSO, 5 ANNI E LA SUA FAMIGLIA

Di competenza della procura restano le indagini sulla sicurezza dello scalo Sandro Pertini, sia nell’occasione della manifestazione acrobatica, sia abitualmente. Quindi l’interesse dei magistrati si concentrerà sui protocolli di sicurezza e si dovrà accertare se essi, in quell’occasione, siano stati rispettati o meno e se siano sufficienti per manifestazione di acrobazie aeree o quotidianamente, nella normale attività di scalo aeroportuale del “Pertini”. La procuratrice capo Gabriella Viglione e la sua sostituta Valentina Bossi, hanno emesso i primi e noti avvisi di garanzia e, verosimilmente, ne seguiranno altri; intanto i due magistrati attendono i risultati relativi alla perizia di decriptazione della scatola nera dell’Aermacchi MB.339 Pan sulla quale stanno lavorando i tecnici dell’aeronautica presso l’aeroporto militare di Rivolto, che è anche il quartier generale delle Frecce. Sembra, infatti, che nel nostro Paese non esistano altri centri specializzati per questo genere di intervento.

Comunque sia, la scatola nera altro non potrà rilevare se non la causa tecnica che ha causato l’arresto del motore del jet e non se ciò sia avvenuto per un volo di uccelli risucchiati dal motore stesso del caccia. All’interno della carcassa del dell’Aermacchi MB.339 Pan non sono stati trovati resti di volatili, anche perché il calore del motore li avrebbe disintegrati o bruciati. Ma il volo di uno stormo di uccelli resta una delle ipotesi principali sulle cause del disastro; e ciò, nonostante il bollettino aeronautico non avesse segnalato alcuna criticità. Esclusi i gabbiani o altri uccelli, resta in piedi anche e soprattutto, l’ipotesi del «guasto meccanico non provocato da elementi esterni». In considerazione anche del fatto che gli Aermacchi MB.339 Pan sono mezzi più che datati, costruiti nel 1978 e utilizzati dalla Frecce a partire dal 1982.

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