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Il ministro dell'Ambiente Pichetto
11 Ottobre 2023 - 12:48
Un reattore nucleare a Torino? Il ministro dell'Ambiente dice sì. "Non avrei problemi ad averlo a Torino" ha detto il ministro Gilberto Pichetto Fratin, a margine del convegno, a Roma, "iWeek: Nucleare, si può fare?". "Gli esperti mi dicono che il nucleare è fattibile e realizzabile nei primi anni del 2030 - ha detto il ministro dell'Ambiente -. Non parliamo di terza generazione, ma di quarta generazione, di modular reactor, e di fusione".
Stessa posizione espressa, nel medesimo convegno, dal ministro e vicepremier Matteo Salvini: “Io da milanese lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città, perché sono convinto che sia energia pulita, sicura e costante. Io l’ho detto 2-3 anni fa, la prima centrale la vorrei a Milano, apriti cielo. Lancio un segnale politico: è facile dire sì al nucleare, ma nella provincia a fianco".
Per il titolare delle Infrastrutture, il "convinto sostegno" non è soltanto suo o della Lega, “ma del governo intero”. Il suo progetto è quello di un tavolo di concertazione per rilanciare l’obiettivo di avere nel 2032 “tutti i protagonisti attorno allo stesso tavolo, perché se ogni ministero fa il suo tavolo sul nucleare non si arriva da nessuna parte”.
Un lavoro di squadra, come riferisce l'agenzia Gea, per affrontare da un’altra prospettiva la crisi energetica, senza alcuna “ideologia”. Ideologia, ha spiegato il vicepremier, che “l’anno scorso ha portato a +8% di consumo di carbone. Tutti con la Tesla e il monopattino, se non sei elettrico sei out. Mentre eravamo a pensare come ricaricare l’auto elettrica gli amici tedeschi chiudevano il nucleare e riaprivano le centrali a carbone”. Con un chiaro riferimento alla Cina:“qualcuno più a Est– ha detto Salvini –fa centrali a carbone per darci l’auto elettrica”.
I tempi per tornare al nucleare non sarebbero nemmeno poi così lunghi. “Ho chiesto ad alcuni tecnici: se noi domani, nel 2024 superando il dibattito ideologico su referendum si, referendum no, quanto ci mettiamo? 7-8 anni, quindi significa che nel 2032 si può accendere il primo interruttore”, ha spiegato Salvini.
Il ministro Pichetto, poi, ha parlato anche quella questione energetica e degli scenari legati al conflitto in Israele: “La situazione che si è creata nel Israele con questo attentato terroristico terribile da parte di Hamas ha conseguenze anche sul fronte del mercato e degli approvvigionamenti. Ci vuole molta cautela naturalmente, c’è speranza che non si allarghi anche perché noi siamo attenti a quelli che sono i nostri fornitori ordinari per quanto riguarda il gas. Manteniamo una relazione molto forte con gli attuali fornitori con i quali abbiamo il collegamento tramite pipeline, Algeria e Libia sul fronte africano e Azerbaigian sul Medio Oriente, con l’attenzione anche al prezzo”.
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