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Il caso
20 Ottobre 2023 - 07:30
Il primo sgombero in corso Grosseto
Settembre 2022: 212 case popolari occupate (203 a Torino e 9 nei comuni metropolitani). Ottobre 2023: 214 case occupate. Addirittura due in più. Numeri che più o meno coincidono e che potrebbero anche cambiare in questi giorni, pensiamo all’operazione lampo portata a termine dalla polizia in via Scarsellini lo scorso 6 ottobre. Con un appartamento occupato e liberato 12 ore dopo. Numeri che, però, fanno a pugni con le promesse di sicurezza e legalità di appena un anno fa.
Gli interventi
Proprio un anno fa sono partiti i primi allontanamenti degli abusivi (la maggior parte famiglie rom, provenienti dai campi nomadi ormai chiusi di via Germagnano e lungo Stura Lazio). A novembre 2022, per esempio, le forze dell’ordine hanno liberato 4 appartamenti da corso Grosseto.
Uno dei comprensori dove la tematica è molto sentita (le occupazioni erano 24). A ruota ecco anche via Scarsellini (ad aprile) dove tutti gli appartamenti sono tornati nelle mani del Comune di Torino. Poi qualche blitz qua e là: corso Taranto e ancora corso Grosseto. Sgomberi che avrebbero dovuto riportare la legalità e il sereno all’interno di alcuni complessi popolari. I numeri, però, non tornano. E i tentativi di prendere possesso di alloggi vuoti fioccano. Come quello che alcuni coraggiosi residenti hanno impedito, proprio la scorsa settimana.
Situazione attuale
Attualmente le occupazioni abusive nell’intero patrimonio gestito da Atc sono 214, di cui 202 nel solo territorio della Città di Torino. Nel quartiere di Mirafiori, dopo lo sgombero del mese di aprile scorso che aveva permesso il recupero degli 8 alloggi occupati abusivamente di via Scarsellini 12, restano ancora una quarantina di occupazioni. Le altre situazioni complicate sono quelle di via Bologna, via Aosta e ancora via Sospello.
Un caso spinoso anche per il presidente Atc, Emilio Bolla. «A Torino il fenomeno delle occupazioni abusive, seppur più contenuto rispetto ad altre città italiane, si mantiene su livelli preoccupanti - spiega -. Per prevenire nuove occupazioni abbiamo investito 800mila euro per installare porte francesi negli alloggi sfitti e sistemi d’allarme con videosorveglianza collegati a una centrale con tecnici reperibili 24 ore su 24 che in caso di allarme trasmette la segnalazione alle forze dell’ordine. Sono 300 al momento i sistemi antifurto installati in alloggi sfitti. Sistema che ha permesso di sventare una ventina di occupazioni».
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