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Artissima

Maschera e volto di Torino nella settimana dell’arte

Ambizioni da metropoli dell’arte e miserie nascoste delle buche nei marciapiedi

Volti e maschere

Torino bifronte

Torino in festa per l’arte, una kermesse che per giorni imperverserà tra le varie “location” espositive. Fiere, mostre, party, cene esclusive a casa della gente che piace alla gente. Esposizioni a Flashback Habitat, Apart Fair alla Promotrice delle Belle Arti, alla Cavallerizza c’è Paratissima, a Torino Esposizioni, Artissima, il piatto forte, da domani all’ Oval del Lingotto. Una sezione di Artissima che vorrebbe rappresentare l’arte anche nelle periferie si chiama Diffusissima e, secondo la propaganda che tanto piace alla gente che piace a Palazzo Civico, “dovrebbe trasformare la città in un museo diffuso” con mostre e performances allo scalo Vallino e allo scalo Valdocco, oltre ad altri luoghi nelle periferie.

ARTISSIMA

La mostra al Vallino si intitola “Post Umano”, se l’arte riflettesse veramente la vita dei luoghi dove nasce mai titolo fu più azzeccato di questo. Le periferie, chiamate a Torino “barriere”, stanno diventando territori dove l’umano si sta quotidianamente estinguendo. Bande di sradicati scorrazzano indisturbati  e impuniti per i loro loschi traffici ,occupano case piazze e giardini ,impoverendo i residenti che vedono tracollare i valori dei loro immobili. Usano i mezzi pubblici senza pagare il biglietto e quando vengono beccati menano. Nella Barriera di Milano alcuni cittadini hanno cominciato a mettere il filo spinato ai balconi ed altre difese passive contro le incursioni notturne. Stiamo entrando in pieno nel post umano!  C’è grande euforia: finalmente piove, governo ladro! Si è visto contento ieri soprattutto lo scialbo sindaco di Torino Stefano Lo Russo all’inaugurazione di una mostra.

TORINO E L?ARTE, UNA MASCHERA?

La pioggia sta lavando i marciapiedi dalle deiezioni dei cani e degli umani che vivono per strada, liberandoli anche dalla puzza insopportabile di urina animale e umana che esala da tutte le parti. Sotto i portici ci pensino i proprietari privati a tener pulito. Non è affare del comune. La settimana dell’arte a Torino è la maschera che la città indossa, con le sue cene vip, le mostre, le chiacchiere, qualche buon affare, mercanti, artisti, critici, curatori, sedicenti esperti, molti turisti, vasta affluenza di pubblico. Ma passata questa settimana cade la maschera e rispunta il volto sfregiato di Torino. Migliaia di famiglie sfrattate e/o ai limiti della povertà assoluta, barboni con i loro cartoni in ogni angolo. Una città sporca piena di buche nelle strade e nei marciapiedi. Tre giorni fa il signor Lelio Mancin è morto per le complicazioni di una caduta causata da una buca nel marciapiede nella periferica strada Altessano. Un nostro cronista qualche giorno fa è inciampato in una griglia mal posizionata in via Manzoni.

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IL FIGLIO DI LELIO MANCIN ACCUSA

BUCHE NELLE STRADE

La caduta gli ha causato  un forte trauma facciale, frattura del setto nasale, forti contusioni in tutto il corpo. Durante il trasporto all’ospedale gli infermieri hanno dichiarato che quella delle cadute per buche e mancate manutenzioni di marciapiedi e vie è una delle maggiori cause dei loro interventi, confermate dai medici del pronto soccorso. L’ Amministrazione comunale, guidata da sempre dal partito della ZTL (partito di benestanti che abitano nei centri delle città) però, per un principio di giustizia, non fa distinzioni tra centro e periferia: via Manzoni sta in centro a Torino. Come stanno nel centro della città via Pietro Micca e via Cernaia. Quest’ultima è stata sfregiata dalle precedenti amministrazioni nella parte centrale della via con la costruzione di una pseudo corsia asfaltata per tram e bus al posto degli storici e caratteristici lastroni ottocenteschi, con buona pace della Soprintendenza alle Belle arti, che probabilmente ha pensato che il suolo e il lastricato non la riguardino.

VORAGINI IN CITTA'

Se no non si spiega come possano tollerare i rattoppi col catrame al posto delle lastre di pietra come si può vedere da Porta Susa a Piazza Castello. Non parliamo poi della segnaletica, le strisce pedonali che non si vedono più perché da anni non vengono riverniciate, l’incuria dei preposti comunali al controllo, dei vigili solo comandati a fare multe per rimpinguare il bilancio del comune. Ma allegria per qualche giorno ancora perché a Torino c’è vita e forse pure speranza.  L’arte, si sa, aiuta soprattutto chi se la può godere. Ma attenzione a dove mettete i piedi.

EMERGENZA BABY GANG

 

 

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