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ANIMALI
07 Novembre 2023 - 16:55
Gran Paradiso, avvistata una lince dopo più di un secolo. Un fotogramma tratto dal video
Nessuna persona vivente l’aveva mai vista con i propri occhi sul territorio del parco del Gran Paradiso. L’ultima lince era stata avvistata infatti nel 1916, ben 107 anni fa. Ora è tornata: una fototrappola è riuscita a catturare una sequenza breve ma che non lascia alcun dubbio. Come da tempo si sospettava, la lince cammina di nuovo sulle nostre montagne.
Nelle scorse settimane i guardaparco hanno confermato l’avvistamento di un esemplare di lince all’interno dell’area protetta. «Si tratta, con ogni probabilità, di un individuo in dispersione, alla ricerca di nuovi territori» spiegano dall’Ente parco i cui responsabili, per il momento, hanno deciso di non rendere noto il luogo esatto dell’avvistamento per proseguire le verifiche e tutelare l’animale.
L'IDENTIKIT DELLA LINCE
La lince (Lynx lynx) vive prevalentemente nei boschi, ma utilizza anche gli spazi aperti oltre il limite della vegetazione arborea. Il colore del pelo può variare dai toni grigi invernali a quelli marroni-rossicci dell’estate. Caratteristici sono i ciuffi di peli sulle orecchie e la folta barba sui guanciali. Ha una lunghezza di 80-130 centimetri, con 20-25 cm di coda, per una altezza al garrese di 55-70 cm; il peso varia dai 16-24 kg delle femmine ai 20-30 kg dei maschi. È un carnivoro puro e generalmente mangia solo ciò che caccia, ma può nutrirsi anche di carcasse. Le prede d’elezione in ambiente montano sono il capriolo e il camoscio, ma vengono predati anche volpe, cervo, lepri, marmotte e più raramente giovani cinghiali, piccoli roditori e uccelli. Tra gli animali domestici vengono predati pecore, capre e cani e gatti randagi.
Sin dagli anni ’80 si sono registrati avvistamenti dubbi e, nel tempo, sono pervenute all’Ente Parco segnalazioni di possibili osservazioni o di segni di presenza, ma è la prima volta che questa viene documentata con certezza. «L’ultimo dato di presenza certa della lince nel territorio del Parco - ricordano dall’Ente - risale infatti al 1916, quando l’area protetta non era ancora stata istituita. Ai tempi della Riserva reale di Caccia, frequenti sono stati gli abbattimenti attuati dalle guardie che erano incentivate al prelievo di quello che era considerato un nemico dello stambecco. Sulle Alpi questa specie si è estinta agli inizi del ‘900, a causa della persecuzione dell’uomo, e solo recentemente è ricomparsa in Italia, con esemplari che probabilmente provengono da Svizzera e Slovenia». Osservazioni di lince sono state di recente effettuate anche in Valle d’Aosta, confermate dal Corpo Forestale regionale.
«Da molto tempo inseguiamo questo fantasma di boschi e rocce, senza mai aver avuto certezza del suo passaggio - commenta soddisfatto Bruno Bassano, direttore del Parco -. Si tratta di una specie iconica spesso dimenticata ma che, in base ai dati storici, era l’unico grande carnivoro presente sul massiccio del Gran Paradiso. Questa segnalazione apre la possibilità che si possa, nel tempo, insediare nel Parco almeno una coppia riproduttiva di questa specie. Sarebbe un prezioso ritorno che riempirebbe un vuoto che dura da oltre un secolo».
Un esemplare di lince
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