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L'ALLARME

Stop Superbonus: «A rischio migliaia di posti di lavoro»

Le preoccupazioni di Confartigianato Torino: «Bloccati sette cantieri su dieci»

Cinque piazze per difendere il Superbonus:  «In Piemonte a rischio 2.500 imprese edili»

Il Superbonus ha prodotto oltre 27mila interventi in Piemonte

«Il 70% delle imprese ha i cantieri bloccati e sono a rischio migliaia di posti di lavoro». Preoccupa l’analisi di Confartigianato Torino relativa alla scadenza a fine anno della chiusura lavori avviati con il Superbonus. «Chiediamo una proroga per permettere, almeno, la conclusione dei lavori già avviati con il Superbonus senza indurre ad inutili e pericolose accelerazioni che potrebbero compromettere la qualità degli interventi e la sicurezza degli stessi lavoratori» commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino. «La Legge di bilancio - sottolinea - deve offrire una via d’uscita e soluzioni concrete a un problema che coinvolge imprese, lavoratori e famiglie. Serve pertanto il tempo utile per terminare i lavori che, sicuramente, non potrà essere entro il 31 dicembre. Senza una proroga ci sarà un’impennata di richieste di cassa integrazione e di fallimenti».

«Abbiamo 1,8 miliardi di crediti incagliati»

«Voglio ricordare - aggiunge De Santis - che le continue modifiche normative hanno generato il gravoso problema dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese: il 60-70% ha ancora i lavori bloccati e crediti incagliati nei cassetti fiscali per un valore di circa 1,8 miliardi di euro, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Ma il conteggio totale delle posizioni che rischiano di dover fare i conti a breve con la cassa integrazione e la perdita del lavoro, potrebbe aumentare vertiginosamente tra diretti e imprese collegate».

Ma ci sono anche altri problemi che si sono aggiunti: «Come l’impennata dei costi dei materiali, il caos normativo con tempistiche che si allungano e scarsa liquidità» evidenzia ancora il presidente di Confartigianato Torino. Il rischio è anche di natura legale. «Se non ci fosse una proroga e la quota dei lavori rinviata al 2024 fosse scontata solo al 70% e non più al 110%, si creerebbe un contenzioso enorme tra imprese e condomini.

«Vogliamo soluzioni»

Oggi molte imprese «preferiscono rinunciare ai lavori coperti da Superbonus perché non hanno più fiducia e, pur di andare avanti, stanno utilizzando i risparmi familiari» sottolinea De Santis che si aspetta risposte dallo Stato: «E’ assolutamente necessario individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile. A tal proposito esigiamo che i futuri nuovi incentivi per interventi edili green e di efficientamento energetico siano strutturati con maggiore serietà».

Verso la proroga

Al Senato la Commissione Bilancio è al lavoro per trovare un'intesa per prorogare le detrazioni fiscali del 110% sui cantieri rimasti invischiati nel blocco della cessione. Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno presentato due emendamenti gemelli, che propongono di prorogare fino al 30 giugno 2024 il Superbonus condomìni con l’aliquota spettante al 31 dicembre 2023. Mentre i senatori Pd hanno incontrato la filiera delle costruzioni.

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