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A PRALORMO
13 Novembre 2023 - 07:30
Emanuel Marino
«Sono passati due anni, ma non ho perso le speranze: secondo me, mio fratello è ancora vivo. Non posso pensare che siano sue quelle ossa trovate vicino al lago della Spina». Chiara Marino è la sorella di Emanuel, il giovane scomparso il 27 luglio del 2021. Viveva a Buttigliera d’Asti. Quella mattina, è uscito presto di casa ed è stato visto lungo la strada statale 29, tra Poirino e Villanova. Poi più niente.
A pochi chilometri da lì, due settimane fa, un cercatore di funghi ha trovato un teschio, altre ossa e alcuni frammenti di vestiti. Erano in un bosco accanto al lago della Spina, a Pralormo. «Appena io e mia mamma l’abbiamo saputo, ci siamo insospettite anche noi». Ha fatto lo stesso l’associazione Pace, che si occupa di persone scomparse e ipotizza che quei resti siano di Marino. «Noi siamo state avvisate con una telefonata - prosegue la sorella - Poco dopo, siamo state informate che dai primi accertamenti sembrano i resti di una persona anziana». In questo caso, non sarebbero compatibili con Emanuel Marino. Il giorno della scomparsa, aveva 31 anni. «Sono sicura che mio fratello non conosceva quel lago a Pralormo. Soffre di schizofrenia. Gli piace molto stare all’aperto, ma non in luoghi isolati e che non conosce. Per esempio, spesso andava in campagna a raccogliere la frutta».
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Lo scorso dicembre, una signora aveva segnalato di aver visto un ragazzo che assomiglia a Emanuel a Cisterna di Latina (Lazio): altezza 1 metro e 75 circa, corporatura robusta, capelli castani. «Quella segnalazione non ha mai avuto conferme e, da allora, non ne sono arrivate altre». Quanto è dura non sapere? «Soffriamo tanto: io, i miei genitori, chi voleva bene a mio fratello. Noi non perdiamo le speranze, ma non sappiamo neanche darci spiegazioni. Se qualcuno si è preso gioco di lui e l’ha fatto allontanare, potrebbe avergli dato corda: era una persona fragile, può darsi si sia fatto condizionare. Ma perché qualcuno dovrebbe averlo fatto? Non abbiamo sospetti, solo la speranza di ritrovarlo. Ho impostato le notifiche di Google: ogni volta che si pubblica qualcosa con il nome di mio fratello, mi arriva una notifica. Voglio sempre essere aggiornata».
Intanto, le ossa di Pralormo restano un giallo. Proveranno a risolverlo gli inquirenti, che si sono già attivati per le analisi scientifiche. A quei resti, bisogna restituire un nome, un cognome, una storia.
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