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METEO IMPAZZITO

In Val di Susa a rischio l’apertura degli impianti: il caldo anomalo ha sciolto la neve

Allarme da Vialattea e Bardonecchia: il caldo primaverile in montagna ha già sciolto tutta la neve caduta nei giorni scorsi

bardonecchia

Bardonecchia è rimasta senza neve. Nel riquadro, ecco come era solo pochi giorni fa

Le nevicate dei giorni scorsi avevano scatenato l’entusiasmo degli addetti ai lavori e degli appassionati ma la festa è durata poco, pochissimo. Se solo qualche giorno fa qualcuno in Val di Susa si azzardava a parlare di possibile apertura anticipata degli impianti, da ieri si è passati all’esatto opposto. Adesso il serio timore è quello di non poter neanche rispettare le date già annunciate.

Come avvenuto due anni fa, però a fine dicembre, le montagne in questi giorni sono state colpite da una inversione termica che ha sciolto praticamente tutta la neve che era caduta nei paesi e sulle piste. E temperature altissime e pioggia hanno portato via anche quella che era stata sparata con i cannoni. Le centraline dell’Arpa, lunedì e martedì, hanno rilevato 10 gradi a Sestriere e addirittura 16 a Bardonecchia a fronte, ad esempio, dei 13 di Pinerolo e dei Giardini Reali a Torino. La situazione è cambiata ieri, con temperature di nuovo più alte in pianura che in montagna, ma sempre abbondantemente superiori alle medie stagionali.

Le conseguenze, desolanti, le possono vedere tutti dalle webcam che Colomion e Vialattea mettono a disposizione degli utenti sui propri siti. Ne abbiamo scelte un paio: al Sestriere in appena 4 giorni si è passati da uno scenario invernale a uno di tarda primavera, con rocce e prati che sbucano da quel che resta dei 40 centimetri di neve che erano caduti anche in paese. A Bardonecchia, è pure peggio: al Melezet la neve è completamente sparita e lo scenario è più simile a quello di un campo da golf che a quello di una pista da sci.

«Sono molto preoccupato - ammette Giovanni Brasso, presidente della Vialattea - noi il 4 dovremmo ospitare la nazionale italiana maschile di sci e il 7 aprire al pubblico ma la situazione è difficile e le previsioni non sono buone. In questi 5 giorni abbiamo preso uno schiaffo ma non voglio abbandonare le speranze: abbiamo i nuovi cannoni che sono molto efficaci e ci bastano 5 giorni di temperature basse per sparare neve sufficiente ad aprire qualche impianto». Parole simili arrivano da Enrico Rossi, direttore commerciale di Colomion, società che gestisce gli impianti di Bardonecchia: «Dipende tutto da cosa succederà nei prossimi giorni - conferma -. Purtroppo la neve caduta non c’è più, ma se potremo sparare riusciremo ad aprire. Le previsioni non sono buone ma quelle a lunga scadenza non sono mai molto affidabili. Incrociamo le dita».



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