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CACCIA PROIBITA

A caccia di specie protette con richiami proibiti: denunciati 12 bracconieri

Operazione dei carabinieri forestali nelle province di Torino, Biella e Vercelli

uccelli

Gli uccelli venivano attirati in trappola da richiami acustici vietati

Andavano a caccia utilizzando richiami proibiti, in parchi naturali o, peggio ancora, di specie rare e protette.

I carabinieri forestali hanno denunciato 12 bracconieri, colti a cacciare in maniera illecita in provincia di Torino, Biella e Vercelli. Denunce arrivate grazie ai controlli in corso di svolgimento per la campagna "Birds 2023" a tutela della fauna. E infatti sono proprio gli uccelli - oltre agli ungulati - gli animali più a rischio: i carabinieri hanno colto sul fatto bracconieri intenti a cacciare peppole, pispole e migliarini di palude (quest'ultimo oltre a non essere cacciabile è anche nella Convenzione di Berna quindi particolarmente protetto). 

A finire nei guai sono stati soprattutto cacciatori lombardi, soliti a venire a cacciare in Piemonte in quanto i controlli sono meno stretti. Qui però ci sono anche regole diverse, a cominciare dal divieto di utilizzare richiami acustici. Strumenti che invece sono stati trovati e contestati ad alcuni dei bracconieri.

Andava invece a caccia di ungulati il bracconiere che è stato colto sul fatto nel parco provinciale Monte Tre Denti - Freidour, a Cumiana, da una pattuglia del nucleo carabinieri forestale di Pinerolo: l'uomo era appostato tra alcune rocce con un fucile carico e pronto all’uso fuori dal fodero e privo degli inserti ad alta visibilità obbligatori.

I controlli dei carabinieri forestali proseguiranno anche nelle prossime settimane.

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