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Il caso

Cinquanta cani maltrattati: i vigili li sequestrano ma li lasciano lì

Denunciati un veterinario e quattro allevatori, tra cui due sorelle di Barriera di Milano

Cinquanta cani maltrattati: i vigili li sequestrano ma li lasciano lì

Foto di repertorio

Ben 51 cani, tra cui 20 cuccioli, vivevano in gabbia, in mezzo ai loro stessi escrementi e in locali dall'aria irrespirabile. Fino a quando vigili urbani, carabinieri e veterinari dell'Asl li hanno trovati e sequestrati. Salvo poi lasciarli ancora in custodia agli allevatori che li tenevano così e sono stati denunciati

Qualche giorno fa, su disposizione della Procura di Torino, gli agenti della polizia locale di Torino, i carabinieri forestali di Volpiano e Pinerolo, i carabinieri del Cites e i veterinari dell’Asl Città di Torino hanno effettuato una perquisizione all’interno delle abitazioni e dei negozi di due allevatori di Pinerolo e Torino nord. Così sono arrivati al sequestro, ultimo atto di un'indagine partita dalla denuncia arrivata a maggio: «C'è un allevamento abusivo di animali in due appartamenti di Barriera di Milano»

Le verifiche degli agenti hanno portato alla denuncia a piede libero di due sorelle per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Ulteriori approfondimenti hanno collegato le due donne al loro veterinario e a due allevatori.

Così i vigili sono risaliti a case e negozi dove, oltre ai 20 cuccioli e ai 31 cani adulti, hanno sequestrato telefoni cellulari, computer e hard disk, un timbro autoinchiostrante del veterinario, documenti cartacei e libretti sanitari di cani e gatti “in bianco”, a conferma dell'ipotesi di collegamento con il nuovo filone di indagine. Alcuni dei documenti sequestrati in una delle due abitazioni erano nascosti all’interno di una federa del materasso.

L’allevatore pinerolese è indagato per il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura mentre l’altro allevatore dovrà rispondere del reato di esercizio abusivo della professione di veterinario. Il veterinario, in concorso con entrambi gli allevatori, è accusato di il reato di falso ideologico.

Gli animali posti sotto sequestro sono stati affidati in custodia agli stessi allevatori a seguito di un’accurata pulizia e sanificazione dei locali di detenzione.

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