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La denuncia
27 Dicembre 2023 - 07:30
Foto d'archivio
Inchieste su presunte torture, suicidi, il record di aggressioni nel corso del 2023: non c'è pace per il carcere di Torino, in emergenza continua ormai da anni. Per questo il ministro Carlo Nordio aveva fatto visita al Lorusso e Cutugno in estate: «Se ne deve occupare la presidente Giorgia Meloni» chiedono con insistenza i sindacati di polizia penitenziaria. Un appello cui ora si aggiunge anche il partito dei Radicali, che a Natale ha fatto visita al Lorusso e Cutugno come ogni anno: «C'è una situazione molto difficile, servono risposte dalla politica».
La delegazione dei Radicali era composta da Mario Barbaro (componente della Segreteria del Partito Radicale), dall'avvocato Alberto Del Noce (vice presidente Unione Camere Civili Italiane), dall'avvocato Roberto Capra (presidente della Camera Penale Piemonte e Valle d'Aosta), Claudio Desirò (segretario di Italia Liberale e Popolare), Alberto Nigra (presidente di Piemonte Libertà) e da membri dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati.
«La situazione nel carcere torinese resta molto difficile - dichiara Barbaro - Il sovraffollamento è molto elevato, con poco meno di 1.400 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di circa 1.000. Anche l'organico di polizia penitenziaria è sotto dimensionato: circa 700 agenti rispetto ad una pianta organica prevista di circa 900 unità. Da questi numeri (e dal generale contesto di situazione di degrado delle celle e degli ambienti di detenzione) si comprende bene il difficilissimo compito che gli agenti devono affrontare ogni giorno».
I Radicali ricordano le 41 aggressioni subite da 43 poliziotti nel 2023, un record per il Lorusso e Cutugno (l'anno scorso erano state 39). L'ultimo episodio noto risale al 15 dicembre, quando un detenuto ha staccato la gamba di un tavolo e l'ha usata per picchiare un agente: il sindacato Osapp parla di «carcere di Torino completamente fuori controllo e nel totale sbando», con una drammatica carenza di organico che porta ad avere due agenti anziché quattro in un piano. Per questo il segretario Leo Beneduci chiede l'intervento del Governo perché l'attuale situazione delle carceri «va considerata una vera e propria emergenza nazionale: se ne occupi Meloni, altrimenti ci sarà il totale sfascio del sistema penitenziario italiano».
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