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Il caso del pandoro

Ferragni e Balocco, cosa c'è nelle mail trovate dalla Finanza

L'influencer e l'Ad della società sono indagate per truffa: sapevano di rischiare

Ferragni e Balocco, cosa c'è nelle mail trovate dalla Finanza

La Balocco puntava forte sul "pubblico" di Chiara Ferragni. Era quello il target della campagna di promozione del pandoro Pink Christmas che ha messo nei guai, oltre all'influencer, anche Alessandra Balocco, amministratrice delegata della storica azienda. Una operazione nata a tavolino e con ben chiaro che la donazione benefica sarebbe stata a favore dell'ospedale Regina Margherita ben prima dell'avvio della campagna e al di là dei risultati delle vendite: 50mila euro, effettivamente consegnati.

In pratica, "l’operazione dei pandori griffati Ferragni è stata essenzialmente una operazione di marketing condotta da Balocco con l’obiettivo di tentare di riposizionare (“svecchiare”) sul mercato il Pandoro Balocco dandone una immagine diversa; per altro verso, che la donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pubblicizzata come associata alle vendite del suddetto Pandoro, non ha avuto alcun rapporto con le vendite stesse" si legge nel documento dell'Antitrust che stabiliva le sanzioni contro Ferragni e l'azienda, documento che costituisce il fulcro dell'indagine della Procura di Milano assieme a una serie di mail.

Quelle mail che, nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza ha acquisito assieme ad altra documentazione nella sede della Balocco in provincia di Cuneo, e il cui contenuto possiamo leggere in parte, sempre partendo dai documenti dell'Antitrus.

Nel settembre del 2021, prima della firma del contratto relativo al progetto Pandoro Pink Christmas avvenuta l’11 novembre 2021, nelle quali si parla apertamente della circostanza che la donazione sarebbe avvenuta nel mese di maggio, la Balocco scrive al rappresentante di Fenice e TBS Crew - le due società che gestiscono i diritti di immagine di Chiara Ferragni, “Ciao ----, grazie per la piacevole call! A sintesi degli argomenti trattati: DONAZIONE Sarà la Balocco a contattare l’associazione (in definizione) e sempre la Balocco risulterà come donatrice. La donazione sarà da farsi nel 2022, solo dopo che avremo svelato al mercato il nostro comune progetto – quindi indicativamente dopo maggio, mese nel quale inizieranno i primi incontri con il trade. Definito insieme l’ambito di azione (medico/pediatrico) non vorremmo incorrere in un incidente diplomatico con il Regina Margherita e Gaslini nel destinare la donazione ad altra struttura (es. Bambin Gesù che avete consigliato). Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa “limitazione” che siamo certe, riusciremo a superare".

In sostanza, la Balocco dice chiaramente di voler specificare che la donazione ci sarà nel mese di maggio, nell'ambito sì dell'operazione del pandoro di Natale, non legata alle vendite del prodotto. In una mail interna un impiegato della Balocco scrive: “Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante”

Un'altra e-mail inviata il 17 ottobre 2022 da Balocco al team di Chiara Ferragni riporta: “In allegato trovate la nostra proposta di comunicato stampa per annunciare alla stampa specializzata (adv – retail) il lancio del Pandoro PinkChristmas. Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva realizzata in collaborazione con Chiara Ferragni: il Pandoro “#PinkChristmas”. […] Con questo prodotto Balocco e Chiara Ferragni sostengono la ricerca contro i tumori infantili, finanziando un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing 14".

Il 20 ottobre 2022, il team di Chiara Ferragni risponde: “Buongiorno. Ho rivisto il comunicato in qualche punto. Te lo rimando in allegato. […] Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva: il pandoro Chiara Ferragni, le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”.

La differenza è ben chiara. Il 14 novembre 2022 c'è un'altra mail interna della Balocco dove si legge “Ciao a tutte, aggiungo ----- in c.c. Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono […]”.

La sentenza dell'Antitrust con la sanzione da un milione di euro nei confronti delle due società di Chiara Ferragni e di mezzo milione nei confronti della Balocco - chiarisce anche come "La decisione di dare maggiore rilievo alla beneficenza e di legarla alle vendite è invece da ascrivere a Fenice".

La Balocco affida il proprio pensiero a una nota stampa: "Siamo fortemente dispiaciuti che l’iniziativa sia stata fraintesa da molti: collaboreremo con le autorità – in cui riponiamo piena fiducia – certi che emergerà la nostra assoluta buona fede, e continueremo a impegnarci a creare prodotti di qualità da offrire ai consumatori in Italia e nel Mondo, anche per tutelare chi è legato all’azienda, a partire dalle famiglie di chi lavora con noi". 

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