l'editoriale
Cerca
L'inchiesta
09 Gennaio 2024 - 16:24
Amatrice distrutta
Il bilancio dei terremoti che hanno colpito diverse regioni del mondo, incluso il Giappone e l'area mediterranea, nel corso del 2023 è stato significativo. Il Giappone ha iniziato l’anno 2024 con un violento terremoto di magnitudo 7.5. Ha causato oltre 200 vittime e oltre 300 persone risultano ancora disperse. In Italia, la Rete Sismica Nazionale ha registrato ,nel 2023, 16.307 terremoti, con una media di 44 al giorno, quasi un terremoto ogni trenta minuti. I terremoti più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare. Nel Mediterraneo, due importanti eventi sismici hanno colpito duramente: un terremoto di magnitudo 7.8 in Anatolia, Turchia, e un sisma di magnitudo 6.8 in Marocco, provocando migliaia di vittime.
TERREMOTO AD AMATRICE
L'Italia ha continuato ad essere oggetto di una significativa attività sismica, con eventi in diverse regioni come la Sicilia, la Toscana, e la Campania. La sismicità italiana è stata costantemente monitorata dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) con la pubblicazione di mappe interattive per informare e sensibilizzare il pubblico sulle zone più pericolose. Questi dati enfatizzano l'importanza di una preparazione adeguata e di sistemi di allerta per ridurre il rischio, soprattutto in regioni ad alta attività sismica come nel nostro paese. L'Italia, come il Giappone, è una nazione profondamente segnata dalla sismicità. Questa comune peculiarità mette in luce la vulnerabilità delle aree sismiche e l'importanza di adeguati sistemi di prevenzione e protezione. Se un terremoto della intensità di quello giapponese avesse colpito l’Italia probabilmente vi sarebbero stati migliaia di morti.
TERREMOTO IN ABRUZZO
L'attuale mappa del rischio sismico in Italia, denominata MPS04, è al centro di un dibattito scientifico. Il processo di aggiornamento della mappa, iniziato nel 2015, ha incontrato ostacoli. Gli esperti hanno discusso l'approccio adottato, che si basa principalmente su dati storici trascurando informazioni geologiche, geodetiche e reologiche (reologia =studio delle deformazioni dei corpi sotto l’azione di forze esterne). Tuttavia, l'aggiornamento proposto, MPS19.s, è stato oggetto di revisione e ha ricevuto critiche per i cambiamenti apportati rispetto al modello originale MPS19. Questi aggiornamenti sono cruciali poiché possono portare a un aumento del livello di pericolo sismico in regioni densamente popolate come la Pianura Padana, che ha subito un forte terremoto nel 2012, e altre regioni come Piemonte, Friuli, Campania, Umbria e Alto Adige.
TERREMOTO IN UMBRIA
La situazione evidenzia la necessità di una migliore comprensione del rischio sismico e di sistemi di prevenzione efficaci. Questo include la promozione di soluzioni abitative antisismiche, il miglioramento dei piani di protezione civile per affrontare terremoti, bradisismi ed eruzioni vulcaniche, e la gestione delle problematiche relative alle assicurazioni degli edifici in zone sismiche. Con la frequente attività sismica e vulcanica in Italia, è fondamentale un impegno continuo per la sicurezza e la resilienza delle comunità. I terremoti più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare lungo le coste, analogamente a quanto accaduto anche nel 2022. Eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Croazia e nel Mar Tirreno meridionale. Lo rileva l'Ingv.
I CAMPI FLEGREI
Proprio al largo della Costa Calabra, il 1° maggio 2023 è avvenuto il terremoto più forte dell’anno, di magnitudo Mw 5.2 alle ore 4:41. Tuttavia, grazie alla sua elevata profondità, 268km, non ha destato allarme nel territorio calabrese. Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è pressoché identico a quello del 2022 e si mantiene stabile intorno ai 16 mila terremoti dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016. Il contributo di questa sequenza in termini di numero di eventi è comunque importante anche nel 2023, rappresentando circa il 30% del totale della sismicità registrata in Italia.
TERREMOTO IN GIAPPONE
I numeri del 2023: 16307 terremoti registrati e localizzati; 2018 terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0; 233 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9; 26 terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, 19 dei quali localizzati in Italia: nel Mar Tirreno, in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, in Adriatico al largo della costa marchigiana, sulla costa pugliese del Gargano, in Molise e nei Campi Flegrei in Campania; 2 eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0, uno molto profondo nel Mar Tirreno al largo della costa calabra di magnitudo Mw 5.2, e l’altro in prossimità della costa settentrionale della Croazia il 16 febbraio di magnitudo Ml 5.1. In Toscana il terremoto più forte in terraferma: un evento di magnitudo Mw 4.9 è stato registrato a Marradi (FI), il 18 settembre 2023 alle 05.10 (ora italiana). La Sicilia, invece, è la regione che ha fatto registrare più terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0. Nell’isola si sono avuti 181 eventi con questa magnitudo. Se si contano anche i terremoti minori di 2.0, il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica - più fitta in alcune zone d’Italia - e 'vincerebbero' Marche e Umbria. La regione con meno terremoti è stata la Sardegna, come sempre.
TERREMOTO ALL'AQUILA
Come negli anni precedenti, anche nel 2023 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali già attive negli anni precedenti come la sequenza in Italia centrale iniziata nell'agosto 2016. Nell’anno appena trascorso le sequenze sismiche sono state generalmente di breve durata e con valori di magnitudo non elevati: la sequenza Amatrice-Visso-Norcia (centro Italia), circa 5000 terremoti; la sequenza in Appennino tosco-romagnolo, circa 800 terremoti; la sequenza in Umbertide in Umbria, circa 300 terremoti; la sequenza ai Campi Flegrei in Campania, circa 450 terremoti considerando solo gli eventi di magnitudo maggiore o uguale a 1.0. Nel 2023 sono accaduti due importanti eventi sismici nell’area mediterranea. Il 6 febbraio 2023, nella regione dell’Anatolia in Turchia, un terremoto di magnitudo 7.8 provocava migliaia di vittime e devastanti danni. Il 9 settembre 2023 un evento sismico di magnitudo 6.8 colpiva il Marocco e provocava circa 2900 vittime. Questi due eventi, benché non riguardanti il territorio italiano di competenza dell’Istituto, hanno destato molta attenzione anche nella società italiana. Pertanto, l’INGV ha messo a disposizione dei media le proprie conoscenze e risorse per spiegare i disastrosi eventi naturali.
CROLLO AD AMATRICE
La sismicità del 2023 registrata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV viene mostrata in una mappa interattiva (dashboard), disponibile nella galleria di story maps di INGV terremoti. In questa applicazione sono rappresentati i 16307 terremoti classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato per visualizzare i relativi parametri ipocentrali e la pagina informativa di evento dal portale 'Terremoti – Dati in tempo reale'. Nell'applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un'area scelta dall'utente sulla mappa, il numero di terremoti totali localizzati nel 2023, la magnitudo massima, la lista con i terremoti di magnitudo maggiore, le classi di magnitudo ed infine il grafico della distribuzione del numero di eventi nei 12 mesi dell'anno.
TERREMOTO IN ABRUZZO
“La mappatura degli eventi sismici avvenuti in Italia costituisce uno strumento di divulgazione scientifica importante che l'INGV pubblica per sensibilizzare i cittadini e i ricercatori delle geoscienze sulla fragilità dei nostri territori lungo l'intera penisola. Il monitoraggio e la sorveglianza sismica dell’INGV è continuo, h24, ogni minuto, ogni giorno dell'anno. È fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l’importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico. Un esempio di tali eventi è rappresentato dalla Giornata 'Parole per la Terra' promossa dall'INGV ogni gennaio. La Terra è un pianeta vivo e l'Italia continuerà a essere colpita da terremoti con magnitudo potenzialmente distruttive tali da portare stravolgimenti sociali ed economici. Investire nella comprensione approfondita dei rischi naturali significa investire nella difesa del nostro futuro”, conclude Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV.
CROLLO IN UMBRIA
Le problematiche della pericolosità naturale diventano cruciali nei territori dei Campi Flegrei sotto i quali ribolle uno dei più grandi e attivi vulcani-caldera del mondo. L’attività bradisismica ,negli ultimi decenni nella fase ascendente, ha sollevato dal 1984 il suolo di Pozzuoli di alcuni metri, il porto si è alzato di 4 metri per poi riscendere dal 1996 ad oggi di 96 cm. Il 24 novembre 2023 un forte terremoto ha investito la zona flegrea fino a Napoli e la zona della Somma, intensamente popolata e con oltre il 50% di case costruite abusivamente e senza alcun criterio antisismico. Al rischio naturale si è aggiunto quello creato e aggiunto dall’uomo con l’abusivismo diffuso e tollerato dalle amministrazioni locali, come d’altronde in buona parte del mezzogiorno. In caso di fenomeni vulcanici e/o sismici ai danni materiali potrebbero aggiungersi, Dio non voglia, immani tragedie umane dovute all’insipienza e all’incultura della prevenzione.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..