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Il caso

Ancora violenza in carcere: un detenuto prende a testate un poliziotto

Il sindacato: «Noi abbiamo perso il conto delle aggressioni e le istituzioni restano in silenzio»

carcere torino

Continuano le violenze nel carcere di Torino

Ancora violenza al carcere di Torino, con la terza aggressione in una settimana: alle 16.30 di ieri un detenuto straniero ha preso a schiaffi e pugni l'agente di polizia penitenziaria che gli aveva impedito di passare dal secondo al terzo piano del padiglione B. Poi lo ha afferrato per i capelli e gli ha tirato una serie di testate prima che gli altri poliziotti riuscissero a intervenire in difesa del collega. Che è poi stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, da cui è stato dimesso con 10 giorni di prognosi.

A dare notizia dell'ennesima aggressione al Lorusso e Cutugno è l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria): «Abbiamo perso il conto degli episodi di violenza nel carcere di Torino - esordisce il segretario generale del sindacato, Leo Beneduci - Ormai è una “mattanza” pressoché quotidiana, a dimostrazione della rinuncia dello Stato a qualsiasi tentativo di ripristinare sicurezza. A Torino, come a Foggia o Santa Maria Capua Vetere, regna l'indisturbato strapotere delle frange più violente della popolazione detenuta. E i poliziotti vivono nel continuo timore e nell'assoluta povertà di organici, di mezzi e di tutele». Per questo, da tempo, l'Osapp lancia appelli:«Nessuno risponde delle centinaia di migliaia di euro sborsati dai contribuenti e “gettati al vento” ogni giorno per coprire i danni ingentissimi alle strutture e agli arredi nelle carceri. A stupire e indignare è soprattutto il silenzio assordante delle autorità politiche, a partire dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro Carlo Nordio. E' un problema urgente, che riguarda l'intera collettività ma resta sempre senza soluzioni».

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