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L'ACCUSA

Lettere di Elkann e Tavares all'indotto di Stellantis: «Andate in India»

Lo rivela il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, mentre per Mirafiori c'è solo cassa integrazione

«Lettere di Elkann e Tavares alle aziende di componentistica, chiedono di investire in India»

Stellantis avrebbe inviato delle lettere alle aziende dell’indotto dell’automotive per intimare loro di investire in Asia. Dove ha aperto gli stabilimenti. A rivelarlo è il segretario generale Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, durante il Consiglio regionale aperto dove si è discusso proprio della crisi della grande industria torinese.

«Ci sono imprenditori che hanno ricevuto delle lettere da Stellantis in cui si chiede ai fornitori della componentistica di spostare tra il 70 e l'80% del fatturato in Paesi low cost, in India e in Asia» spiega Airaudo. «Loro possono anche non farlo, ma se vogliono prendere le commesse future è meglio che trovino un socio in un paese indiano o asiatico. E temo che in primavera arriverà il conto».

Parole preoccupanti all’indomani dell’annuncio della massiccia cassa integrazione degli operai di Mirafiori. «In Piemonte abbiamo il 50% della componentistica italiana e 40mila lavoratori impiegati, ma Stellantis così facendo sta smontando il settore perché sta portando tutti i segmenti più piccoli fuori Europa: è evidente che se io faccio la 500 in Tunisia o in Algeria non faccio l’indotto in Piemonte» spiega Airaudo che parla di “tempesta perfetta”: «Va via la produzione, si ferma la Germania, e ci sono tensioni internazionali».

Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte

La soluzione? «Attirare produttori cinesi a Torino per rilanciare la produzione a Mirafiori: il governo li vuole in Italia - conclude Airaudo - ma vicino al porto di Taranto».

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