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LA TESTIMONIANZA

Giuanin, l'alpino centenario deportato dai nazisti: «Vorrei che i giovani capissero il valore della libertà»

Giovanni Frasca Pozzo è l'unico sopravvissuto tra i premiati con la medaglia d'onore dal Comune di Torino

Guanin, l'alpino centenario sopravvissuto ai campi: «Vorrei che i giovani capissero il valore della pace»

«Ho visto tanti giovani morire, ho conosciuto la fame e i lavori forzati, ma ora sono qui, ultimo testimone dei miei compagni che non ci sono più». Ha gli occhi lucidi mentre ricorda ciò che ha vissuto durante l’ultima guerra, Giovanni Frasca Pozzo, 100 anni, alpino di Castellamonte, sopravvissuto al campo di lavoro in Serbia a Krusevac, dove è stato rinchiuso dall’8 ottobre 1943 al 2 giugno 1945, dopo aver scelto di schierarsi contro i nazisti nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943. 

“Giuanin”, così lo chiamavano gli amici e i famigliari, è l’unico sopravvissuto tra i 20 deportati che hanno ricevuto la medaglia al valore in Consiglio comunale.

Accompagnato dai figli, nipoti e dal sindaco di Castellamonte, dove risiede in frazione Campo Canavese, l’alpino centenario ha letto una commovente lettera rivolta ai giovani: «Vorrei che capissero quello che abbiamo vissuto 80 anni fa, l’orrore della grande guerra che oggi è ancora presente in Paesi a noi vicini. Questa medaglia - ha aggiunto - ci aiuta a ricordare il valore della libertà e della pace che speriamo ritorni  presto».

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