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LA GIORNATA DELLA MEMORIA
26 Gennaio 2024 - 18:53
La Giornata della Memoria quest’anno è particolarmente sentita dagli ebrei torinesi che si trovano tra due fuochi, da una parte la guerra alle porte di Israele, dall’altra l’antisemitismo che sta scaturendo a seguito del conflitto in atto che divide l’opinione pubblica. Stamattina Palazzo Civico si è stretto attorno alla Comunità Ebraica con l’auspicio di proteggerla.
«A Torino la bandiera israeliana è stata bruciata, professori universitari istigano al boicottaggio delle università israeliane, auspico che questo giorno abbia l’obiettivo concreto di evitare che possa ripetersi ciò che è successo 80 anni fa» ha sottolineato il rabbino della Comunità Ebraica di Torino, Ariel Finzi che si è detto «in imbarazzo per il processo per crimini contro l’umanità intentato dal Sud Africa e al vaglio del tribunale dell’Aia». Al collo indossava una targhetta con la scritta in ebraico: “Il nostro cuore è prigioniero a Gaza, portate gli ostaggi a casa”. «Mio genero - ha ricordato - sta combattendo i terroristi a Gaza e mi ha raccontato scene raccapriccianti viste nei kibbutz con bambini, donne e anziani torturati e uccisi a sangue freddo dai terroristi di Hamas».
Anche la direttrice del Circolo dei Lettori, Elena Loewenthal, ha dedicato le parole ai suoi famigliari, al padre Enrico, scomparso lo scorso aprile, e al nipotino Leon, tornato a Torino con la mamma Rebecca e il marito israeliano dopo lo scoppio del conflitto israelo-palestinese: «Mio padre a 17 anni è andato in montagna a combattere i tedeschi e mio nipote è nato sotto i missili in Israele: con quello che sta succedendo in Medio Oriente noi ebrei qui ci sentiamo esposti, ma di questo antisemitismo che rimonta bisogna chiedere risposta a tutti tranne che agli ebrei: è inaccettabile paragonare quello che sta succedendo in Palestina con la Shoah».
«Per la Comunità Ebraica di Torino è un momento difficile a causa dell’ondata di antisemitismo che stiamo vivendo» ha aggiunto la vicepresidente della Comunità Ebraica di Torino, Anna Segre: «il 7 ottobre - ha sottolineato - sembra già dimenticato, ma noi ebrei dobbiamo essere protetti e non isolati per avere la pace».
Momento centrale della celebrazione è stata la cerimonia di consegna delle Medaglie d'Onore conferite con Decreto dal Presidente della Repubblica a 20 cittadini italiani internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti, per la prima volta consegnate nella Sala del Consiglio Comunale. «La Memoria è un valore fondamentale per la nostra comunità, un vero “vaccino contro l'indifferenza” da cui dobbiamo tenerci lontani» ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo, citando le parole della senatrice Liliana Segre.
Durante l’incontro sono intervenuti anche la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, il prefetto di Torino Donato Cafagna, l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca e il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, che hanno espresso parole di vicinanza al popolo ebraico».
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