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ECONOMIA

Stellantis, Urso: un miliardo di incentivi per rilanciare la produzione in Italia

Il ministro del Made in Italy ha illustrato il piano per far cambiare auto agli italiani

Stellantis, Urso: un miliardo di incentivi per rilanciare la produzione in Italia

Quasi un miliardo di euro di incentivi per implementare la produzione di auto in Italia e sostituire il vecchio parco di veicoli inquinanti. E' quanto emerge dal nuovo piano presentato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del tavolo automotive insieme a Stellantis e sindacati.

LE TRE DIRETTRICI

Il piano si basa su tre direttrici che puntano da una parte a sostenere il ricambio del parco circolante e dall’altra a incentivare la produzione auto nel nostro paese. "Il nuovo piano incentivi per l’auto va in tre direzioni, convergenti: sostenibilità ecologica, sociale e produttiva" ha sottolineato il ministro Urso: "Il primo obiettivo è infatti quello di stimolare la rottamazione delle auto altamente inquinanti, l’euro 0, 1 2 e 3, che sono ancora il 25% del parco circolante nel nostro paese; il secondo obiettivo di aiutare soprattutto le famiglie con redditi bassi, attraverso un sistema graduale che prevede agevolazioni più significative per i nuclei con Isee fino a 30mila euro. Infine, di incentivare la produzione nel nostro Paese che negli ultimi anni si è drasticamente ridotta, malgrado gli incentivi predisposti che sono andati prevalentemente, sino all’80%, a vetture prodotte in stabilimenti esteri, anche della stessa Stellantis".

"Qualora il trend non dovesse cambiare", il ministro ha anche previsto "ulteriori risorse del fondo automotive esclusivamente a sostegno della nostra filiera e a incentivare nuovi stabilimenti produttivi nel nostro Paese. 

Nei giorni scorsi, il Governo ha parlato della possibilità di attrarre in Italia un secondo produttore di auto, rispetto a Stellantis. Di fronte a questa possibilità, Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha replicato che il suo gruppo è pronto a competere, ammonendo però sulle possibili conseguenze in caso tale concorrenza dovesse rivelarsi molto dura. 

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