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Automotive
31 Gennaio 2024 - 10:40
Cosa succede quando un colosso dell'industria automobilistica come Stellantis diventa il terreno di una partita a scacchi tra due nazioni? In questi ultimi tempi, la stampa ha riportato un vero e proprio scontro a distanza tra il governo italiano e la multinazionale, con accuse anche pesanti a John Elkann, erede degli Agnelli proprietari e fondatori della Fiat, e al Ceo Carlos Tavares. Ma, come in ogni buona storia, non è tutto come sembra.
Di chi è Stellantis?
Il cuore della questione è nell'appartenenza di Stellantis. Da una parte, in Italia, c'è chi sostiene che l'azienda sia "troppo francese". L'ultimo esempio è arrivato direttamente dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E il ministro Adolfo Urso continua a premere perché il Gruppo aumenti la produzione in Italia. Dall'altra, in Francia, molti si lamentano di un'eccessiva "italianizzazione". Pare un rompicapo degno dei migliori enigmi di Sherlock Holmes, non trovate?
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Semplicemente lo statuto prevede che il socio che mantenga le sue azioni per un tot di anni possa, iscrivendole nel cosiddetto "loyalty register", aumentarne il peso. La Exor di John Elkann l'aveva già fatto, arrivando a quasi un quarto dei diritti di voto pur avendo solo il 16% delle azioni. E ugualmente ha fatto la famiglia Peugeot, arrivata all'11,6%. In questo modo, Elkann, Peugeot e la Francia blindano il controllo del Gruppo. E se, a suo tempo, lo Stato italiano magari tramite Cdp cassa depositi e prestiti avesse anche solo pensato di inserirsi nella fusione con un minimo investimento azionario - al governo c'era Giuseppe Conte, che non vide l'occasione -, adesso sarebbe certo troppo tardi e addirittura ininfluente.
Le city car elettriche vanno in Spagna
E così mentre il ministro italiano Adolfo Urso corteggia produttori cinesi e si appresta a incontrare giovedì 1 Stellantis - ma Tavares non ci sarà -, un'altra mossa notevole sul tavolo degli scacchi è stata la richiesta del ministro francese Le Maire di produrre le city car elettriche del marchio in Francia. Una richiesta rimasta inascoltata. Infatti, la fabbrica di riferimento per la produzione di queste autovetture è in Spagna, a Saragozza.
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