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Il caso

Spaccio, occupazioni e aggressioni: «Mettete in campo progetti e idee per Barriera»

Consiglio aperto caldissimo sulla sicurezza. E c'è chi ammette: «Sì, facciamo le ronde»

Il Consiglio aperto sulla sicurezza

Il Consiglio aperto sulla sicurezza

Per Barriera di Milano e la Circoscrizione 6, servono idee per contrastare il degrado segnato soprattutto dallo spaccio e dalle occupazioni abusive. «Ci siamo impegnati molto in questi due anni e mezzo, con tutte le forze politiche firmeremo un documento che testimonia come la Sei vuole fare qualcosa di pratico. Sarà il grido dei nostri cittadini», ha affermato il presidente della 6, Valerio Lomanto aprendo (e chiudendo) il consiglio aperto a tema sicurezza.

Una sala gremita, quella di via Leoncavallo, dove le voci di chi si districa con la mancanza di sicurezza tutti i giorni si è fatta sentire. Un grido, per Don Luca della parrocchia della Resurrezione che serve «a capire come possiamo migliore le cose insieme, qui servono soprattutto le idee».

Dallo scorso 22 gennaio, i militari dell’operazione “Strade Sicure” affiancano polizia, carabinieri e guardia di finanza nelle attività di controllo del territorio di Barriera di Milano. Tutti i giorni la zona nord della città è vigilata da 42 agenti in più. Un piano sicurezza annunciato lo scorso 29 novembre dallo stesso ministro dell’Interno, Mattero Piantedosi, e dal prefetto di Torino, Donato Cafagna.

Ma tra via Trino e via Sempione «la droga dilaga», denunciano i residenti della zona che si sono organizzati in ronde. «Da queste parti non c’è nessuno che passa, abbiamo bisogno di più presenza sul territorio». 

I militari, per gli ambulanti di piazza Foroni «sono il punto di partenza». Ma qualcuno replica: «Non possiamo pensare di averli sotto casa per sempre. Dobbiamo indirizzare la politica verso scelte che non obblighino poi i cittadini ad essere ostaggi a casa loro». Anche per la consigliera dei Moderati Panzarino «con il solo esercito non si risolve il problema. Bisogna rimanere vicino ai cittadini pensando a progetti che tengano insieme scuole, parrocchie e centri di incontro».

Più sicurezza vuol dire anche «più illuminazione, più telecamere e controllo più serio sugli immobili» ha sottolineato Lomanto, chiedendo alla Città di «prendere davvero in considerazione il daspo urbano, che per noi può essere strumento importante». E se si parla di immobili non si può non citare il fenomeno delle occupazioni abusive che dilaga nelle case Atc.

«I cittadini della Circoscrizione 6 hanno ragione a essere stufi. Non è accettabile dover convivere con la paura di aggressioni, scippi o con uno spaccio di droga che va avanti notte e giorno» così l’assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca. Al consiglio anche l’assessora alla Sicurezza, Giovanna Pentenero. «L’esercito è presente in 8 punti diversi di Torino - ha concluso -. E’ una situazione complessa, in due anni sono stati portati avanti 200 interventi che, sappiamo, non bastano. Ma la strada segnata è quella giusta, dobbiamo lavorare insieme».

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