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Il caso
21 Gennaio 2024 - 23:44
Un uomo ferito in corso Giulio Cesare al termine di una rissa
Se Barriera di Milano chiede (e ottiene) l’esercito, e i militari a presidiare le strade, borgo Aurora esce allo scoperto poche ore dopo per ottenere una fetta della desideratissima torta. Tradotto: i pattugliamenti interforze mobili. Lo fa dopo l’entrata in vigore dell’operazione “Strade Sicure” che vedrà 42 uomini girare a piedi, dalle sette del mattino fino alle sette di sera, per controllare il territorio e le zone più delicate.
Come nel caso di piazza Foroni e via Montanaro, due esempi spesso nell’occhio del ciclone. E lo fa dopo la presa di posizione del sindaco Stefano Lo Russo e dell’assessora del Comune Gianna Pentenero che hanno chiesto al prefetto di rivolgere la stessa attenzione anche a borgo Aurora.
L’appello da Aurora
«Sono stati portati avanti dei progetti di rigenerazione urbana ma bisogna fare qualcosa in più - spiegano in una nota i consiglieri del Pd Sara Razzetti e Beppe Cammarata insieme al vicepresidente della Circoscrizione 7, Ernesto Ausilio -. Da qui parte la nostra richiesta per ottenere un pattuglione interforze mobile. Niente presidi fissi, riteniamo che questa possa essere una valida soluzione».
La Circoscrizione 7 ha approvato un anno fa un documento con cui chiedeva un rafforzamento dei passaggi delle forze dell’ordine sul territorio ed è di questi giorni il deposito di un secondo documento con cui viene chiesta più attenzione sul quartiere che confina con Barriera di Milano. «È noto a chiunque - rincara Ausilio -, che da ormai troppo tempo alcune aree del quartiere sono oggetto di fenomeni di violenza, risse, furti, spaccio e assunzione di sostanze stupefacenti, è dovere dell’amministrazione pubblica preservare questo territorio che ha molte potenzialità ed è, per fortuna, diventato anche attrattivo per gli investitori».
Il commercio
Attenzione, però, non solo a fenomeni come spaccio e rapine ma anche ad altre due problematiche: la chiusura dei negozi e le condizioni dei soggetti fragili. «Non possiamo stare fermi e non intervenire per risolvere le situazioni di disagio in cui vivono le persone di Aurora - concludono Razzetti e Cammarata -. Sicurezza, legalità, progettualità, rigenerazione urbana, sostegno alle persone fragili e in difficoltà, promozione al commercio: è questa la ricetta per la rinascita del quartiere».
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