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il retroscena
13 Febbraio 2024 - 10:56
Il killer Giovanni Barreca e Antonella Salamone, la donna uccisa
Erano nati in Piemonte, e per anni avevano vissuto a Novara. Proprio quel Piemonte dove Antonella Salamone voleva tornare, e l’aveva anche confidato a un’amica. Kevin Barreca, 16 anni, e la sorella, 17, erano originari della nostra regione. Kevin non c’è più, così come il suo fratellino Emanuel, 5 anni. Uccisi ad Altavilla Milicia (Palermo) da papà Giovanni Barreca, che li ha ammazzati strangolandoli con una catena. La sorella dei due ragazzi, invece, è l’unica sopravvissuta della mattanza. Giovanni, nella sua follia ha ammazzato anche la moglie Antonella per poi bruciarne il corpo e seppellirla. «Erano posseduti da Satana», ha detto il killer ai carabinieri. Barreca si è costituito, poi sono stati arrestati Sabrina Fina e Massimo Carandente, ritenuti complici dell’omicida.
L’unica sopravvissuta
La sola scampata alla strage è la figlia 17enne di Giovanni e Antonella, che i carabinieri hanno trovato nella sua cameretta. Spaventata, in stato di shock, rannicchiata su se stessa per la troppa paura. Forse drogata dal papà e sequestrata nell’abitazione con i cadaveri dei suoi fratelli. «Ci voleva liberare dal diavolo», ha detto ancora in stato confusionale la ragazza agli inquirenti. E sempre ai carabinieri ha raccontato di un esorcismo. «Mio padre era convinto che la nostra casa fosse infestata dal demonio». Parole che confermano la pista della setta. La 17enne, da qualche in Sicilia con la famiglia, era nata in Piemonte. Così come il più grande dei due fratelli uccisi, Kevin. Una volta in Sicilia, Kevin frequentava il liceo artistico Guttuso a Bagheria. Stando ai racconti degli insegnanti, aveva una passione per l’ornitologia: a casa aveva più di cento esemplari di modelli di uccelli, tutti fatti da lui, sapeva anche nomi e provenienza e passava le giornate a riprodurre gli esemplari tridimensionalmente. Ora Kevin non c’è più, così come Emanuel e mamma Antonella. La sorella, invece, è in una comunità protetta. «Antonella mi raccontava che il marito la picchiava. Voleva tornare a Novara», le parole di un’amica della 41enne assassinata. Forse, se Antonella fosse riuscita a scappare da quel marito violento, avrebbe fatto ritorno in Piemonte. E magari oggi sarebbe viva.
Satana dietro al delitto
Giovanni Barreca, 54enne muratore, reo confesso del triplice delitto, è ora accusato di omicidio plurimo e soppressione di cadavere. Era un fanatico religioso e su Facebook seguiva Roberto Amatulli, ex professore di Bari autoproclamatosi «esorcista e pastore evangelico». Ma non avrebbe agito da solo nell’ammazzare la moglie e i due figli. I carabinieri hanno infatti arrestato Sabrina Fina e Massimo Carandente. La coppia avrebbe conosciuto Barreca durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica. Un rapporto, quello tra i due fermati e il killer, che ha alimentato l'ossessione mistica del muratore. Sarebbero stati i due a istigarlo a uccidere i familiari per liberarli da “presenze demoniache” e poi a partecipare materialmente ai delitti. A Sabrina Fina e Massimo Carandente i militari sarebbero arrivati grazie alle analisi dei cellulari del muratore e ad alcune testimonianze. Dunque due fanatici convinti che il diavolo vaghi per il mondo e prenda possesso di case e persone, nonostante ufficialmente Sabrina e Massimo siano dei “mental coach” di beveroni, tisane e pasticche per la cura del corpo.
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