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IL CASO

Mirafiori, il governo chiama i cinesi

L'annuncio del colosso Byd e la premier Meloni corteggia Toyota

Mirafiori, il governo chiama i cinesi

Una multinazionale cinese o giapponese per risollevare la produzione di auto a Torino e dare lavoro ai tanti operai in cassa integrazione, tra Mirafiori e Grugliasco? Ok, forse al momento è ancora un azzardo, ma il maxi produttore di auto cinese Byd è appena stato contattato dal governo italiano nell’ambito degli sforzi per favorire l’ingresso nel nostro Paese di un secondo grande gruppo oltre a Stellantis. A farlo sapere è proprio il numero uno di Byd, Michael Shu: «Abbiamo avuto contatti per discutere della questione. Dipende dalle nostre vendite, stiamo facendo progressi molto buoni», ha detto nell’ambito del Salone dell’Auto di Ginevra, in corso in questi giorni.

Byd sta espandendo il suo mercato di vendite in Europa: la scorsa domenica infatti è attraccata la prima nave con 3mila auto cinesi elettriche nel porto tedesco di Bremerhaven. La multinazionale cinese, che l’anno scorso ha superato Tesla come maggiore produttore di veicoli elettrici al mondo, a dicembre aveva confermato che costruirà una fabbrica in Ungheria per sostenere le vendite nella regione: «Ci stiamo concentrando sull’Ungheria ed è troppo presto per dire quando e se verrà presa una decisione su un secondo sito», ha spiegato Shu.

Anche se mancano conferme ufficiali da parte del Governo Meloni, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di un appuntamento a Taranto, ha ricordato che il Governo «lavora per migliorare l’attrattività del sistema Paese nei confronti degli investitori esteri» e che sono stati presi «contatti con diverse case automobilistiche». Urso ha detto poi di «non potere fare nomi», ma ha sottolineato che «dobbiamo accogliere nel migliore dei modi tutti quelli che vogliono realizzare un investimento produttivo nel nostro Paese».

Secondo alcune indiscrezioni il governo Meloni starebbe “facendo la corte” anche a Toyota per portare una produzione in Italia. Con buona probabilità un player più gradito rispetto alla cinese Leapmotor di cui Stellantis detiene il 20% del gruppo.

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