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Automotive e politica

Auto, sono cinque i colossi cinesi per l'Italia. E Toyota è già qui (con Stellantis)

L'Italia è pronta ad accogliere un nuovo costruttore di auto elettriche? Ecco un'analisi approfondita su chi potrebbe essere il secondo costruttore nel paese

Tavares stringe il pugno su Mirafiori

Tavares stringe il pugno su Mirafiori

Nel vasto panorama dell'industria automobilistica, l'Italia sembra essere pronta a fare un altro passo avanti. Avete mai pensato a cosa potrebbe accadere se un secondo costruttore di auto elettriche mettesse piede nel Belpaese, pronto a dare del filo da torcere a Stellantis? Ebbene, sembra che il governo sia attivamente alla ricerca di questo nuovo player.

Echi d'Oriente
Tra i candidati più forti spuntano nomi illustri provenienti dalla Cina, tra cui Chery, Geely, Mg e Great Wall Motors. Questi colossi dell'auto, desiderosi di espandere il loro dominio in Europa, hanno già venduto oltre 353 mila veicoli nel continente nel 2023, registrando un incremento del 75%. Il timore dei dazi sulle importazioni spinge queste case automobilistiche a cercare nuovi orizzonti per la loro produzione, e l'Italia potrebbe essere la risposta a questa necessità.



Un colosso all'orizzonte
Byd, colosso dell'auto elettrica, si è mostrato particolarmente aperto a un dialogo con il governo italiano, sebbene abbia recentemente scelto l'Ungheria come sede del suo primo stabilimento europeo. Questa scelta, però, non sembra aver chiuso le porte a future possibilità. Il responsabile per l'Europa di Byd ha infatti precisato che eventuali decisioni sulla costruzione di un secondo sito dipenderanno dalle vendite dell'azienda. Attualmente, nonostante i progressi, i numeri non sembrano giustificare un aumento della capacità produttiva.

Toyota e il futuro

Non dimentichiamo Toyota, già presente in Italia ad Atessa, in accordo con Stellantis per i veicoli commerciali. Questo connubio italo-giapponese potrebbe rappresentare un ulteriore stimolo per la competizione nel campo delle auto elettriche. In un mondo sempre più orientato verso la mobilità sostenibile, l'arrivo di un nuovo colosso dell'auto elettrica potrebbe infondere nuova linfa vitale all'industria automobilistica italiana, stimolando una sana competizione e offrendo al contempo nuove opportunità di lavoro.

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