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Il futuro della Fiat
28 Febbraio 2024 - 12:36
Mirafiori è ancora in cassa integrazione, le Carrozzerie sono praticamente ferme aspettando la ripresa del mercato della Fiat 500e e dei nuovi modelli Maserati. Ma nello storico stabilimento c'è qualcosa che rende bene: in pratica fare a pezzi le vecchie auto rende quanto fabbricarle. O almeno così dimostrano i dati dell'hub di Sustainera, la prima unità di economia circolare di Stellantis in Italia.
Nel 2023, l'unità organizzativa di economia circolare di Stellantis ha registrato un incremento del 18% del proprio fatturato globale rispetto all'anno precedente. Non si tratta di un semplice balzo: è la testimonianza di un impegno costante verso un futuro più sostenibile. La gamma completa di ricambi sostenibili, che abbraccia le cosiddette 4R - Rigenerazione, Riparazione, Riutilizzo, Riciclo - è cresciuta in maniera esponenziale, coprendo ora il 15,2% del fabbisogno post-vendita dei clienti.
Nel 2024, la business unit Economia Circolare, spiegano da Stellantis, intende consolidare il trend di crescita registrato l'anno precedente. I piani di espansione sono ambiziosi, ma all'altezza delle sfide: l'obiettivo è raggiungere oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030, come delineato dal piano strategico "Dare Forward 2030".
Al momento, con un centinaio di operai al lavoro, molti dei quali provenienti dagli altri settori dello stabilimento, l'attività è incentrata appunto sulla rigenerazione e il recupero dei veicoli a fine vita, di modo che le componenti riutilizzabili possono essere reimmesse nel ciclo produttivo. A pieno regime, i lavoratori dovrebbero diventare 550.
Il futuro green è quello più volte auspicato da John Elkann e Carlos Tavares, con quest'ultimo a sottolineare come si tratti di un settore redditizio. Ma sarà sufficiente?
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