l'editoriale
Cerca
Il giallo
13 Marzo 2024 - 21:59
«Mi raccomando, non fare del male a mia mamma». Poche parole, una sola frase rimasta impressa a una dei sanitari che ha soccorso Mariuccia Godasso. Anche perché, a pronunciarla, è stata il figlio Gianluca Berardino. Colui che ora è accusato dell’omicidio di sua madre: «La guardava in modo strano, con un mezzo sorriso. Poi è arrivato il papà e gli ha urlato “Dovevi morire tu, non lei”» ha raccontato in tribunale Paola Barberis, fra i primi soccorritori del 118 arrivati nella casa popolare di via Vittime di Bologna 13.
Era il 27 maggio 2023 e stamattina è cominciato il processo a carico del 44enne Berardino, accusato dell’omicidio della mamma 75enne. La sua morte era stata archiviata come una caduta accidentale ma le indagini hanno subìto un drastico cambiamento il giorno dopo, quando il marito della vittima si è presentato alla stazione dei carabinieri della Falchera. Pietro Berardino ha sporto denuncia contro suo figlio, accusandolo di maltrattamenti in famiglia, vessazioni e aggressioni che sarebbero avvenute da tempo ma mai denunciate prima: «Lui sentiva e sente le voci - ha ribadito oggi in aula il marito della vittima, che poi se n’è andato salutando il figlio recluso nella camera di sicurezza dell’aula - Io volevo denunciare, mia moglie preferiva di no. Ci tormentava per i soldi, entrava in casa di nascosto, ci ha spaccato la televisione e mi ha minacciato tre volte. Poi andava al bar sotto casa a drogarsi o al supermercato a rubare. Adesso ho paura che, se esce, ammazza anche me».
Quella mattina Pietro Berardino ha raccontato di essere uscito a fare la spesa, anche se gli orari non combaciano fra le varie deposizioni. Così come ha fatto confusione sugli abiti del figlio, sollecitato dall’avvocato di Gianluca, Antonella Delaurenti: per lui era vestito di tutto punto, per i sanitari era in mutande.
«Quando sono tornato, ho trovato una chiazza di sangue all’ingresso, che poi ho pulito. Mia moglie era sul divano ed era ancora viva: c’era altro sangue sui cuscini e sulle ciabatte, che poi ho buttato via. E le ho pulito la faccia mentre aspettavamo l’ambulanza: l’ha chiamata una vicina perché a me era caduto il telefono. Poi i soccorsi sono arrivati dopo più di un’ora».
I tempi lunghi sono stati ammessi anche dai sanitari e dai carabinieri che ieri hanno testimoniato in tribunale. Che hanno ricordato anche le accuse e gli insulti di Pietro Berardino al figlio: «Sì, gli ho detto di tutto - ammette il papà - Gli urlavo “cos’hai fatto? Stavi ammazzando la mamma”».
Secondo quanto ricostruito, è stato Gianluca Berardino ad adagiare la madre sul divano: «Mi ha detto che mia moglie era caduta. Poi, mentre eravamo lì, mi ha tirato tre pugni in pancia». «Gianluca non ha mai alzato le mani a nessuno - replica l’altro figlio, Fabrizio - E con mamma era molto legato: era la figura più importante per lui».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..