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IL CASO

Caat, progetto "green" da 13 milioni escluso dal Pnrr

Il presidente e il direttore del Centro Agroalimentare Torinese auditi a Palazzo Civico: «Siamo stati esclusi»

Blitz della finanza con cinque arresti per 'Ndrangheta. Le cosche si erano infilate al Caat di Grugliasco

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Il Centro agroalimentare torinese (Caat) beffato dal Pnrr. Del finanziamento di 10 milioni, sui 13 necessari per il progetto "green" di ammodernamento della struttura di strada del Portone, non vi è traccia.

«Siamo stati esclusi dal piano di efficientamento energetico che dovrebbe essere finanziato con i fondi del Pnrr» hanno spiegato ieri a Palazzo Civico il presidente e il direttore del Caat, Fabrizio Galliati e Gianluca Cornelio Meglio, accolti a Palazzo Civico ieri mattina. «La graduatoria è stata sospesa - spiega Meglio - ma alcune risorse dovrebbero essere allocate entro giugno. Nel frattempo abbiamo comunque iniziato i lavori prioritari come la copertura e il fotovoltaico».  

Il piano del Caat è fortemente orientata alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico. «Salviamo 800 tonnellate all'anno di prodotto che vengono destinati alle persone che hanno bisogno e alle mense. Abbiamo inoltre aumentato l'utilizzo delle colonnine elettriche del 76% nell'ultimo anno».

Il Caat è il terzo centro agro alimentare d'Italia e movimenta annualmente 3 milioni di metri quadri, rifornendo con la frutta e la verdura negozi, mercati e supermercati a Torino, in Piemonte, ma anche in Valle d'Aosta, Lombardia e Francia. 

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