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Ambiente

Dissesto idrogeologico: la provincia di Torino è la più esposta in Piemonte con oltre 42 mila edifici a rischio

Dati ISPRA e Regione Piemonte segnalano criticità diffuse, in particolare nei comuni montani e turistici dell’area torinese

Dissesto idrogeologico

Il rischio di frane e instabilità del terreno continua a rappresentare una delle principali emergenze ambientali per il Piemonte, e in particolare per la provincia di Torino

Il rischio di frane e instabilità del terreno continua a rappresentare una delle principali emergenze ambientali per il Piemonte, e in particolare per la provincia di Torino, che risulta la più esposta della regione. Secondo i dati più recenti elaborati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dalla Regione Piemonte, sul territorio torinese si contano oltre 42 mila edifici situati in aree soggette a dissesto idrogeologico.

Nel complesso, si tratta di 145.507 persone, pari a più di 70 mila nuclei familiari, che vivono stabilmente nei 1.879 chilometri quadrati classificati a rischio frana. Le aree più vulnerabili comprendono i comuni montani e pedemontani del Torinese, dove le condizioni geomorfologiche e l’intensità delle precipitazioni aumentano la probabilità di movimenti del terreno.

Le zone considerate a rischio elevato o molto elevato ospitano 77 mila persone in tutto il Piemonte, di cui 33.219 nella provincia di Torino, che risulta così la più colpita. Il dato non riguarda solo le abitazioni civili: si stimano anche circa 370 beni culturali esposti a pericoli di crollo o danneggiamento, insieme a migliaia di impianti produttivi e infrastrutture strategiche, metà dei quali localizzati proprio nel Torinese.

La mappa delle criticità evidenzia come il rischio non si concentri soltanto nei grandi centri urbani, ma coinvolga anche piccoli comuni turistici, situati nelle valli alpine e nelle aree collinari, dove l’espansione edilizia e la fragilità del suolo rendono complessa la gestione del territorio.

Gli esperti sottolineano che la prevenzione passa da interventi strutturali di consolidamento, ma anche da una pianificazione urbanistica più attenta e da un monitoraggio costante del territorio, in grado di individuare tempestivamente situazioni di instabilità. La Regione Piemonte, in collaborazione con i consorzi di bacino e i comuni, sta ampliando il sistema di sorveglianza con sensori e telerilevamento, con l’obiettivo di ridurre i tempi di allerta e aumentare la sicurezza dei cittadini nelle aree più esposte.

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