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17 Aprile 2024 - 07:41
Luigi Oste al processo celebrato a Torino
Luigi Oste, 64 anni, il killer di Halloween, resterà in carcere per il resto della sua vita. Da ieri, infatti, è diventata definitiva la condanna all'ergastolo per il barista processato a Torino con l'accusa di avere ucciso, nella “notte delle streghe” del 2021, l'autista e volontario della Croce verde Massimo Melis, 52 anni. Un omicidio che Oste aveva commesso sparando un colpo di pistola. La Cassazione, ieri, ha infatti respinto il ricorso della difesa contro la sentenza pronunciata dalla Corte di Assise d'Appello subalpina. Secondo quanto ricostruito dalle carte processuali, Luigi Oste aveva ucciso Massimo Melis perché era amico della donna di cui si era invaghito. La vittima era stata trovata senza vita nella propria auto,
parcheggiata in una strada isolata.
Il delitto
Massimo Melis era stato ammazzato con un colpo di pistola alla tempia la sera di Halloween, alle 20.30 del 31 ottobre del 2021, mentre stava salendo sulla sua macchina, una Fiat Punto di colore blu, parcheggiata nei giardinetti di via Gottardo, in zona Regio Parco. Il suo cadavere, però, era stato ritrovato solamente il giorno dopo, nel primo pomeriggio. Un agguato motivato dalla gelosia di Oste nei confronti di Melis. Perché il killer, nell’estate precedente a delitto, aveva avuto una relazione con l’amica del cuore di Melis, Patrizia Cataldo. Una storia poi finita anche se Oste continuava a stalkerizzare Patrizia con - addirittura - migliaia di messaggi al telefono, oltre a chiamate. La famiglia di Patrizia, residente in via Gottardo, gestisce un bar all’angolo con corso Vercelli e, sempre nello stesso corso, anche Oste partecipava alla gestione di un bar, l’Angelo Azzurro. Tuttavia Melis era un frequentatore abituale del bar di Patrizia e voleva proteggerla dalle assidue minacce di Oste, che voleva ritornare con la donna che l’aveva lasciato. E agli occhi di Luigi Oste, Massimo Melis altro non era che un rivale. Da fare fuori, a colpi di pistola, come successo ad Halloween, con un Revolver calibro 38/357.
L’arresto e il processo
Ad arrestare il barista Luigi Oste era stata la Squadra mobile della Questura il 5 novembre 2021, cinque giorni dopo il delitto. Nel dicembre 2022, la giudice Alessandra Salvadori aveva già condannato Oste all’ergastolo, in primo grado. «Giustizia è fatta, Massimo è sicuramente qui con noi che sta guardando», il commento a caldo della mamma di Melis dopo la sentenza. Nel settembre dell’anno scorso, la condanna all’ergastolo per Oste è stata confermata anche dalla Corte d’Assise d’Appello. Ieri, la parola fine alla vicenda, con la sentenza della Cassazione. Paolo Romagnoli, avvocato di parte civile nel processo celebrato a Torino, afferma però che la famiglia della vittima «sta scontando il proprio ergastolo dal primo novembre del 2021».
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