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La sentenza
13 Settembre 2023 - 16:34
Massimo Melis, la vittima
Dopo un'udienza durata tutta la mattina e poco più di un'ora di camera di consiglio, la Corte d'Assise d'Appello di Torino ha confermato la condanna all'ergastolo di Luigi Oste: il barista è stato giudicato colpevole dell'omicidio di Massimo Melis, l'autista della Croce Verde di Torino ucciso con un colpo di pistola mentre si trovava nella sua auto la sera di Halloween del 2021.
La Corte ha accolto le richieste del pm Chiara Canepa e del procuratore Carlo Maria Pellicano mentre la difesa, rappresentata dall'avvocato Salvo Lo Greco, aveva chiesto l'assoluzione. Era presente anche la famiglia di Melis, con la sorella Monica e la mamma Maria Rosaria Stara (assistite dall'avvocato Paolo Romagnoli): «Ci sarà la Cassazione ma intanto giustizia è stata fatta, questo processo ha dimostrato che non si può ammazzare qualcuno e farla franca. Ma non abbiamo mai avuto dubbi: tutti sono sempre stati convinti che il colpevole fosse quell'uomo, un bruto che ci ha fatto tanto male. Non si è mai pentito, non ha mai chiesto scusa (anche perchè si è sempre professato innocente, N.d.R.)».
Secondo quanto ricostruito durante i processi Luigi Oste ha ucciso Melis perché geloso che la vittima fosse amica della donna di cui il barista si era invaghito. La sera dell'omicidio Oste aveva aspettato in via Gottardo, alla periferia nord di Torino, Melis che aveva accompagnato a casa l'amica e aveva sparato quando 'uomo era risalito in auto. Il corpo di Melis venne ritrovato il giorno dopo dalla stessa Patrizia, la donna che era con lui la sera prima.
«Oste ha detto che era innamorato di Patrizia ma il suo non era amore, era possesso - insistono madre e sorella della vittima - L'unico gesto d'amore è stato quello di Massimo e l'ha pagato con la sua vita».
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