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L'INCHIESTA
18 Aprile 2024 - 07:00
L'auto elettrica? "Rappresenta il 3% delle vendite in concessionaria". E in officina e carrozzeria non se ne vede una. La crisi produttiva a Mirafiori sta mettendo in forte difficoltà, oltre alle aziende dell'indotto, anche chi vende e ripara le auto. Le attività da cui ci rechiamo tutti, ossia le officine, le carrozzerie e le concessionarie che lamentano un netto calo del lavoro e delle vendite.
ADDIO AL MARCHIO FIAT
Regna un clima di profonda incertezza, tanto che alcune officine autorizzate, che hanno preferito restare anonime, stanno pensando di fare a meno del marchio Fiat e Stellantis che costa migliaia di euro. "E' chiaro che le officine autorizzate sono diventate scomode perché creano una concorrenza con la casa madre" spiega Christian Ventrice, titolare dell'Officina Ventrice Snc di Villastellone, che ha deciso anni fa di dire addio al marchio Ford. Il timore è anche quello di perdere il lavoro a fronte della nascita dell'hub del riciclo a Mirafiori. "Quando si riduce la fetta di mercato - sottolinea Ventrice - il pesce più grosso rischia di prendersi tutto. Stellantis non potrà gestire tutto ma per noi si ridurrà il lavoro".
CROLLANO LE VENDITE MA AUMENTANO I PREZZI
Le concessionarie di auto rappresentano il termometro effettivo dello sviluppo dell'auto sul territorio. Ma con il calo produttivo a Mirafiori stanno calando vertiginosamente anche le vendite. "Le auto più vendute sono le Panda e le 500 ibride, ma a Torino i volumi si sono ridotti notevolmente rispetto al passato, andiamo di pari passo con il calo produzione" spiega Luca Di Tanno di Autoingros. I prezzi invece sono aumentati. "La nostra marginalità di guadagno è aumentata solo dell'1,5%, mentre le auto costano dal 10 al 25% in più rispetto a qualche anno fa, a fronte di una riduzione del potere di acquisto degli acquirenti". E le auto usate? "Seguono i prezzi del nuovo, quindi hanno subito gli stessi aumenti".
L'USATO SUPERA IL NUOVO
Spazio Group è uno dei maggiori rivenditori di auto Stellantis, a filo diretto con Mirafiori, ma anche qui la 500 elettrica non decolla. Anzi. "Non arriviamo al 3% di vendita di veicoli elettrici, mentre siamo al 7%-10% per quanto riguarda l'ibrido" spiega Carlo Alberto Jura, vicepresidente di Federauto e presidente della concessionaria Spazio Group di Torino. "In questo periodo - aggiunge - la vendita delle auto usate ha superato quella delle nuove, mentre 5 anni fa la proporzione era al 70% per il nuovo e il 30% per l'usato. Ciò significa che il parco auto sta invecchiando notevolmente. Vendiamo anche tanti veicoli diesel, quelli che sono rimasti, come Jeep e Alfa Romeo". Con buona pace della transizione green. "È necessario - sottolinea il vicepresidente di Federauto - che il governo sblocchi questa situazione di incertezza erogando gli incentivi all'acquisto dell'auto elettrica. Anche perché le vendite ai dipendenti Stellantis sono crollate e ci dispiace molto sentire che la cassa integrazione continua e le produzioni posso essere spostate altrove".
CARROZZERIE IN CRISI: MANCANO I PEZZI DI RICAMBIO ORIGINALI
A risentire della crisi di Mirafiori sono anche le carrozzerie. "Il lavoro è calato del 50%, soprattutto nell'ultimo anno, perché la gente si è impoverita e la crisi di Mirafiori per noi è un disastro" sottolinea Livio Bottasso, titolare della carrozzeria Lesna, nata 50 anni fa nella in via Monginevro. "Una volta - ricorda - si trovavano facilmente i pezzi di ricambio delle auto Fiat, Alfa e Lancia perché erano prodotti qui, ora invece sono praticamente introvabili o bisogna aspettarli per mesi perché vengono prodotti chissà dove. A Torino si producono le 500 elettriche, peccato che in tutti questi anni non ne abbia mai riparata una".
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