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Dubai, è stata la "semina delle nuvole" a provocare il disastro. Ecco le prove (e che cos'è)

La rivelazione del super esperto del meteo a Bloomberg: i segreti di un piano da 20 milioni di dollari

Dubai, è stata la "semina delle nuvole" a provocare il disastro. Ecco le prove (e che cos'è)

Quello che era un semplice sospetto, accompagnato da robuste smentite, adesso pare diventare realtà. A Dubai le piogge torrenziali, gli allagamenti che hanno causato il blocco dei voli, la chiusura delle scuole e anche delle vittime sono dovuti alla cosiddetta "semina delle nuvole". Ecco cosa riferisce l'agenzia di stampa Gea.

Il Centro nazionale di meteorologia (Ncm) dello stato del Golfo aveva inviato aerei di semina dall'aeroporto di Al Ain lunedì e martedì per sfruttare le formazioni di nubi convettive, ha detto mAhmed Habib, un meteorologo specializzato: lo riporta Bloomberg. L'Ncm ha invece affermato che la semina è avvenuta domenica e lunedì e non martedì. La semina delle nuvole comporta l’impianto di sostanze chimiche e minuscole particelle – spesso sali naturali come il cloruro di potassio – nell’atmosfera per indurre più pioggia dalle nuvole. Cosa che poi è successa in maniera disastrosa.

Dalla collaborazione con il Centro nazionale per la ricerca atmosferica in Colorado e la Nasa, il governo degli Emirati Arabi sta implementando dal 2022 una task force (l'Ncm appunto) ad Abu Dhabi, dove ogni anno vengono eseguite più di 1.000 ore di semina delle nuvole - il cosiddetto cloud seeding - per migliorare le precipitazioni e attenuare la siccità. L’Ncm dispone di una rete di radar meteorologici e di oltre 60 stazioni meteorologiche dove gestisce le operazioni di semina nel Paese e monitora da vicino le condizioni atmosferiche.



Nel dettaglio, i meteorologi del centro possono osservare i modelli di precipitazione nelle nuvole e identificare quelle adatte da seminare, con l’obiettivo di aumentare il tasso di pioggia. A quel punto, tocca ai piloti di speciali aerei con le ali cariche di razzi igroscopici.

In ciascuna c'è circa 1 chilogrammo di componenti materiali salini e può richiedere fino a tre minuti per bruciare e sparare nelle nuvole giuste. A questo punto, dopo l'inserimento della sostanza agente, le goccioline aumentano di dimensioni, superando la capacità della nuvola di sostenerle contro la gravità, con conseguente rilascio sotto forma di gocce di pioggia.

 

Per questo programma gli Emirati hanno già investito 20 milioni di dollari in un anno: l'obiettivo è vincere la siccità e, probabilmente, rendere più sfruttabili altre zone del deserto al di fuori delle metropoli. Secondo gli ambientalisti, invece, l'uso di questa tecnica può comportare gravi conseguenze. Come abbiamo visto.

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