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L'ANALISI

Imprese in agonia. Ecco quante hanno chiuso in Piemonte nei primi tre mesi dell'anno

L'allarme dei negozianti: «Ci protegga l'Europa»

In centro a Chivasso chiuso il 15% dei negozi

In centro a Chivasso chiuso il 15% dei negozi

Nel primo trimestre di quest’anno sono sparite in Piemonte quasi 2mila imprese, il 5,2% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto emerge dal rapporto di Unioncamere Piemonte secondo cui hanno cessato la propria attività complessivamente 9.873 imprese, ben 486 in più dell’anno passato con un saldo negativo tra chiusure e nuove aperture di -1.934 unità (erano 1.638 in meno nel I trimestre 2023).

SOTTO LA MEDIA ITALIANA

Il tasso di crescita in Piemonte è al -0,46%, decisamente al di sotto della media nazionale (-0,18%), in linea con quello di Torino (-0,47%). Le costruzioni segnano una flessione dello 0,35%, seguite dal turismo con un -0,42%, l’industria (-0,54%) e l’agricoltura (-0,95%). Il dato peggiore appartiene però al commercio con il tasso di crescita al -1,02%, percentuale che ha fomentato le preoccupazioni della categoria.

COMMERCIO KO

«Abbiamo più volte lanciato allarmi, senza che per ora sia sia vista una seria politica di sostegno da parte delle istituzioni» commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino: «Secondo le nostre proiezioni, in assenza di interventi, nel 2030 le aperture in Piemonte potrebbero ridursi a poco meno di mille: una vera e propria desertificazione commerciale che si sta aggravando nell’indifferenza del governo e della politica. Per questo - sottolinea - chiediamo la decontribuzione per i giovani che avviano una nuova attività, regime fiscale di vantaggio per le imprese sotto i 400mila euro di fatturato annuo, ma soprattutto che il commercio sia considerato un “settore protetto” come la Ue da anni fa con l’agricoltura: i fondi europei devono prendere la direzione anche del piccolo commercio».

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