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caos in città
23 Aprile 2024 - 16:13
 
												Gli scontri al corteo con i manifestanti che hanno cercato di raggiungere il Valentino
E' di sette poliziotti feriti il bilancio degli scontri di questa mattina a Torino durante i tentativi di sfondamento, da parte dei manifestanti, del corteo che ha tentato di raggiungere il castello del Valentino (dov'è in corso la conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli con l'annunciata presenza di numerosi ministri). A renderlo noto è la questura, con la Digos che ha anche identificato 30 manifestanti appartenenti al centro sociale Askatasuna, diversi dei quali verranno denunciati.
E arriva subito la ferma condanna della premier Giorgia Meloni dopo quanto accaduto: «Solidarietà alle forze dell'ordine per l'ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi. Questa mattina - afferma il presidente del Consiglio - sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino. Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto a chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini».
«Questo è il risultato di una campagna di odio che vede come conduttori della regia i soliti autonomi travestiti da studenti, appoggiati da una parte politica che svende i servitori dello Stato pur di fare demagogia attaccando il governo». Lo afferma Luca Pantanella del sindacato Fsp della polizia, dopo gli scontri a Torino. Pantanella poi aggiunge: «Ci sono dei politici sempre pronti ad attaccare chi ha il manganello, che però non hanno mai una parola per tutti i feriti delle forze dell’ordine per colpa di queste manifestazioni». Per Eugenio Bravo del Siulp, i poliziotti di Torino «sono vittime sacrificali della propaganda antigovernativa. Come sindacato denunciamo la gravissima scelta di evitare l’uso degli sfollagenti per fronteggiare l’assalto ai cordoni di sicurezza. Così i poliziotti si espongono al rischio di essere feriti. In nome di una propaganda antigovernativa si mette a repentaglio l’incolumità delle forze dell’ordine». Duro anche Pietro Di Lorenzo del Siap: «La regia di questi scontri è sempre a cura degli aderenti ad Askatasuna, centro sociale per il quale il Comune avrebbe avviato un percorso di legalizzazione dalle evidenti contraddizioni. Siamo orgogliosi di non aver accettato alcun confronto postumo con un’amministrazione comunale che intende continuare a non vedere quanto accade».
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    L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
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