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IL SUMMIT

Addio al carbone entro il 2035, l'ipotesi del G7: ma l'Italia potrebbe farcela entro un anno

Comincia la discussione tra i ministri sul "phase out" di Italia, Francia, Germania, Giappone, Canada, Usa e Ue dall'utilizzo dei combustibili fossili che il nostro Paese potrebbe addirittura anticipare nei prossimi dodici mesi con l'eccezione della Sardegna

Addio al carbone entro il 2035, l'ipotesi del G7: ma l'Italia potrebbe farcela entro un anno

Una prima data per l'addio al carbone e ai combustibili fossili c'è. Almeno, un arco temporale tra il 2030 e il 2035 in cui i sette paesi più industrializzati del mondo potrebbero avviare il "phase out" previsto dagli accordi della Cop28 per il progressivo abbandono degli inquinanti per generare energia. Questi, almeno, i primi "rumors" che arrivano dal G7 di Torino presieduto dal ministro Gilberto Pichetto Fratin secondo cui proprio l'Italia potrebbe fare da apripista entro un anno con la sola eccezione della Sardegna pronta nel 2027.

Via al confronto tra ministri
Il vertice è cominciato poco prima delle 9.30 con l'arrivo dei sette ministri dell’Ambiente dei Paesi più industrializzati del mondo per le fotografie di rito che anticipano la prima assemblea plenaria del G7 Clima, Energia e Ambiente. Un vertice che, non solo per l’Italia, evidenzia «una grande responsabilità verso i nostri cittadini, i Paesi più vulnerabili e il Pianeta» come ha sottolineato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin dando avvio al summit.

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«Siamo nel pieno di due conflitti che si innestano su crisi globali. La comunità internazionale attende un nostro messaggio» ha sottolineato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che, ormai da giorni, ricorda come tra le priorità dell’agenda al centro del summit ci sarà quella di individuare nuove soluzioni su «energie rinnovabili, efficienza energetica, uscita progressiva dai combustibili fossili, biodiversità» ma anche - se non principalmente - la ricerca sulla fusione e l’energia nucleare di nuova generazione.

Il nucleare a Torino
Soluzione su cui Torino e il Piemonte potrebbero avere più carte da giocare, insieme con il sostegno della maggioranza degli industriali del territorio che hanno espresso parere favorevole al ministro portanto come esempio l’esperienza di NewCleo la “start up” nata sotto la Mole Antonelliana che, forte di almeno duecento lavoratori, punta alla realizzazione di «minireattori puliti». Quelli sui cui Pichetto ha annunciato l’apertura del Governo anticipando l’adesione all’Alleanza Industriale Europea sugli Smr, appunto, «per confermare il sostegno del sistema Paese e dare un segnale concreto di interesse allo sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia». 

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