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IL RETROSCENA

Guerra dei prezzi con Stellantis, la rivoluzione inizia in Francia

Chiude la fabbrica MA del Gruppo Cln di Rivoli: qui che succede?

Guerra dei prezzi con Stellantis, la rivoluzione inizia in Francia

La Cln, un colosso dell’acciaio di Rivoli con almeno 7mila dipendenti e 1,2 miliardi di fatturato, ha chiuso la divisione d’Oltralpe MA France in guerra aperta con Stellantis. Il gruppo guidato da Tavares, infatti, ha posto il veto sull’aumento delle tariffe per cui il fornitore fissava il rincaro al 12%, benché la “politica” dell’amministratore delegato richieda ai “partner” una riduzione fino al 6% per restare in partita. Il destino delle relazioni tra la casa madre e i principali attori dell’indotto, dunque, sembra segnato da quello che è stato considerato un “contratto strategico” - firmato a Bercy fra il governo francese e le aziende del comparto automobilistico - per definire le sorti dello stabilimento legato in subappalto a Stellantis per la produzione di pezzi essenziali per la carrozzeria di piccoli veicoli commerciali a marchio Peugeot o Citroën.

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Che capita in Francia?
La notizia è di questi giorni. Si tratta della chiusura dello stabilimento di Seine-Saint-Denis, vicino a Parigi, della MA France, la divisione francese della nostrana Cln, appunto. Il Tribunale fallimentare di Bobigny ne ha decretato la liquidazione coatta amministrativa a causa della crisi provocata dal calo degli ordini da parte di Stellantis. La chiusura del sito, che segue lo “stop” delle attività della Marelli ad Argentan oltre che di altre aziende in varie località, porta alla perdita di centinaia di posti di lavoro. Almeno 280 persone con contratto a tempo indeterminato e da 120 a 150 a tempo determinato, annota Quattroruote.
Il risvolto italiano


Una battuta d’arresto che avrà per necessità di cose anche un riflesso in Italia acuendo le tensioni esistenti tra Stellantis e uno dei suoi principali fornitori. Un colosso dell’indotto specializzato nella lavorazione di lamiere e altri elementi in metallo per auto. A Seine-Saint-Denis venivano prodotti componenti per carrozzerie e telai, con il 90% della produzione destinato proprio al costruttore guidato da Carlos Tavares, soprattutto per utilitarie e veicoli commerciali leggeri. Recentemente Cln aveva chiesto una rivalutazione dei prezzi del 12% a causa dell’aumento dei costi di produzione, richiesta che è stata respinta, mentre in parallelo si animavano le prime proteste dei lavoratori di MA France che hanno causato l’interruzione delle attività produttive negli stabilimenti Stellantis di Poissy e Hordain, in Francia, e di Luton, in Inghilterra. Ora si tratta di capire se il Gruppo avrà ripercussioni anche per le attività italiane e se, soprattutto, la policy di Stellantis di contenimento dei costi provocherà reazioni nel mondo dell’indotto italiano (e piemontese).

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