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L'ANALISI

Torino, le compravendite di case frenano. Ecco perché

In 10 anni le transizioni immobiliari erano aumentate di oltre il 70%

Torino, le compravendite di case frenano. Ecco perché

Tra i mutui alle stelle e l’inflazione le compravendite immobiliari hanno segnato una battuta di arresto dopo ben 10 anni di crescita e un aumento di oltre il 70% a Torino città. E’ la fotografia realizzata dall’Osservatorio Fiaip che evidenzia nel 2023 una contrazione media del mercato del 7,7% rispetto all’anno precedente. La situazione peggiora in provincia dove si registra un calo più marcato dell’11,2%. Il discorso cambia per la compravendita di locali commerciali, salite rispettivamente del più 4,5% in città e del più 7,7% in provincia. Stesso discorso per gli uffici al +4,7%. Mentre il mercato dei box auto è calato di circa il 6%, in linea con quello residenziale.

«Il 2023 segna il primo calo nelle transazioni di tipo abitativo, che interrompe la crescita del mercato iniziata nel 2014», commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino. «Tuttavia il numero di transazioni resta alto, se paragonato ai volumi pre-Covid rappresenta il +9%. Bisogna infatti ricordare che nel biennio 2021-2022 c’è stata la migliore performance in termini di vendite dell’ultimo decennio. In 10 anni si è registrato oltre il 70% in più di compravendite». A Torino nel 2013 sono state concluse 8.575 vendite, contro le 14.880 (+73,5%) del 2023.

A cos’è dovuta quindi questa retromarcia? «L’aumento dei tassi di interesse sui mutui ha penalizzato il settore» sottolinea la presidente di di Fiaip Torino -, c’è stata più difficoltà ad accedere al credito e l’inflazione ha determinato maggiore prudenza e minore disponibilità di spesa». Il quarto trimestre dell’anno segna per la prima volta una quota di compravendite con mutuo al di sotto del 40% (fonte Omi). Mentre nell’anno la frenata delle stipule è intorno al 30% in meno rispetto all’anno prima. «Questa difficoltà - spiega Gallipoli - si è tradotta nello spostamento di parte della domanda abitativa verso il mercato della locazione, circa il 5%, con un conseguente aumento dei canoni di circa il 2,5%. Al contempo, - aggiunge - chi si è visto negare il mutuo, o si è trovato davanti a una rata troppo alta da sostenere, ha spostato l’intenzione di acquisto su un immobile più accessibile, anche spostandosi in una zona limitrofa alla sua prima scelta».

Nonostante la frenata le prospettive per il mercato immobiliare sono buone. «La prospettiva per il 2024 è che ci sia un assestamento del mercato con un numero di compravendite in linea con il 2023 e prezzi in lieve aumento», commenta la presidente di Fiaip Torino. «L’ipotesi di crescita del mercato - aggiunge - è legata al possibile calo dei tassi sui mutui ed è attesa sul secondo semestre dell’anno».

Un sentiment di stabilità è espresso anche dagli agenti immobiliari associati Fiaip: circa il 55% ritiene che il mercato resti stabile, il 25% pensa stia migliorando, mentre il 20% teme un ulteriore calo. Circa il 70% degli agenti invece ritiene che i prezzi siano in leggero aumento anche nel 2024, con una stima tra l’1 e il 2%.

«Le zone su cui si prevede una maggiore crescita restano quelle semicentrali, insieme a qualche microzona più periferica» commenta la presidente. «Oltre il centro, in cui andranno a completarsi importanti opere di riqualificazione, Vanchiglia ha una buona prospettiva». «Mentre fuori Torino lo sviluppo infrastrutturale incide positivamente sulle zone urbane con ricadute favorevoli sul mercato immobiliare», spiega Lucia Vigna, delegata alla comunicazione Fiaip e membro del Centro studio: «La nuova linea ferroviaria Torino-Ceres, che collega l’aeroporto di Caselle, sta già rivelando questa dinamica sui comuni interessati dal collegamento».

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