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IL RAGGIRO

Falsi maghi e santoni truffano i piemontesi. E intascano 50 milioni

La denuncia dell’Osservatorio Antiplagio: «Ogni anno raccogliamo migliaia di segnalazioni anonime»

Falsi maghi e santoni truffano i piemontesi. E intascano 50 milioni

Foto di repertorio

Cinquanta milioni di euro spesi ogni anno dai piemontesi tra santoni, guaritori e maghi. Una media di 500 euro annui spesi da chi decide di rivolgersi ad una figura che si spaccia per medium, veggente o chiromante, vittime di almeno 1.200 furbastri in tutto il Piemonte; ma il numero è sicuramente sottostimato in quanto tenerne traccia non è facilissimo.

Come racconta l’Osservatorio Antiplagio, infatti, la maggior parte di questi personaggi ha l’abilità di cambiare spesso nomi e recapiti. Tantissime le segnalazioni a proposito della presenza su internet di maghi inesistenti, occultisti virtuali irrintracciabili, che però chiedono e incassano soldi veri. Poi spariscono di scena - unica forma di magia tangibile - per riproporsi sotto nuove sembianze.

 

In compenso, sono in diminuzione i call-center che millantano di essere centri esoterici. Il luogo preferito per adescare possibili clienti da “spennare”? Internet. In particolare, su Facebook Una piattaforma perfetta anche se si pensa al target del cliente tipo: sempre l’Osservatorio infatti comunica che il 51 per cento di italiani che si affidano a chi professa poteri e capacità soprannaturali siano utenti compresi tra i 19 e i 60 anni. E per gli appassionati delle classifiche, il Piemonte si trova alla quinta posizione tra le regioni che spendono di più in materia.

 

A ricorrere ai sedicenti professionisti sono in maggioranza le donne rispetto agli uomini: 68 per cento di clientela femminile contro il 32 di quella maschile. Questo forte incremento al femminile (rispetto a 10 anni fa) insidia persone tra le più vulnerabili della società, lasciate in balìa di troppi impostori, peraltro reclamizzati ovunque, malgrado vendano illusioni.

 

 

Non è bastato il fenomeno “Wanna Marchi” ad insegnare agli italiani a stare alla larga dalle fregature. Un ennesimo aspetto preoccupante è la predisposizione delle vittime degli occultisti ad ulteriori dipendenze: alcool, stupefacenti, giochi d’azzardo, pornografia, social e allucinogeni legali.

Durante le telefonate ricevute da Osservatorio Antiplagio, circa 1000 persone all’ anno, nel rispetto dell’anonimato, hanno ’confessato’ - rispondendo a domande con scelta multipla - di essere dipendenti anche da alcool, pornografia online, ludopatia, social e sostanze psicotrope. Una comorbilità pericolosa da gestire: infatti gli studi dimostrano che per i malati da “magia ed occulto” funzioni esattamente come per un tossicodipendente, più ne fai uso e più ne vuoi.

 

“In trent’anni - spiegano il coordinatore nazionale, Giovanni Panunzio, e il presidente, Alfredo Barrago - abbiamo ricevuto circa 28 mila segnalazioni, ne raccogliamo un migliaio l’anno, quasi tutte anonime, ma il sommerso è decisamente maggiore. La solitudine e la facilità con cui i social permettono di avvicinare e conoscere tutto delle persone rendono il fenomeno ancora più vasto. Spesso c’è addirittura chi usa degli avatar e, dopo aver ottenuto i soldi,  sparisce”.

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