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L'EMERGENZA
30 Maggio 2024 - 10:46
L’appuntamento è praticamente alle stesse ore, ogni giorno. Basta il rumore delle macchine che gli allevatori utilizzano per distribuire il mangime a vacche e vitelli perché il cielo si oscuri letteralmente, come in un famoso film di Alfred Hitchcock. Invaso da un esercito di piccioni.
«Arrivano in stormi all’interno delle stalle» raccontano gli allevatori del Torinese che, insieme con Coldiretti, rilanciano un allarme spesso ignorato. Da Rivoli a Orbassano, passando per Candiolo il problema è per tutti lo stesso ma il pericolo ancora più grande perché i volatili imbrattano e danneggiano anche le stalle.
«Temiamo le malattie, a cominciare dalla salmonella» si sfogano gli agricoltori. Ma il problema non è minore per il fieno, perché i piccioni spesso depositano i loro escrementi su interi strati, rendendoli inutilizzabili o dannosi. Lo stesso vale per i macchinari, che finiscono per essere corrosi, inclusi i pannelli fotovoltaici. Un’emergenza sempre più complessa nonostante il “piano di contenimento” varato lo scosso febbraio dalla Città Metropolitana.
«Sporcano l’alimentazione, danneggiano le farine. Arrivano verso metà mattina e non è possibile effettuare pulizie così frequenti. Non possiamo più andare avanti così. Abbiamo provato a tenerli lontani con i rapaci o con i cannoncini, ma non funzionano».
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