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Anarchici in corteo a Torino: centro bloccato e striscioni appesi sul ponteggio di Porta Susa

La manifestazione è una «risposta» alle denunce per le devastazioni del 4 marzo 2023

Anarchici in corteo a Torino: centro bloccato e striscioni appesi sul ponteggio di Porta Susa

Avevano annunciato un corteo nazionale, come «risposta all'operazione City che ha colpito alcuni compagni per i fatti del 4 Marzo 2023». Quando il centro di Torino venne devastato e per questo, solo qualche settimana fa, sono scattate 75 denunce e 18 misure cautelari. Poco più di un mese dopo quell’operazione, gli anarchici sono tornati a sfilare per la città: la protesta è partita poco dopo le 14 da piazza XVIII Dicembre, dove si sono ritrovate circa 300 persone provenienti da tutta Italia. Tra loro, membri dei centri sociali torinesi Gabrio, ex Asilo occupato e Neruda.

In un centro blindato dalla Digos della polizia e dagli agenti dei reparti mobili, la prima "mossa" degli anarchici è stata salire sui ponteggi della vecchia stazione di Porta Susa per appendere striscioni e lanciare invettive contro la polizia e in solidarietà ad Alfredo Cospito, leader anarchico detenuto in regime di 41 bis. Poi il corteo è partito verso piazza Statuto, con i mezzi pubblici deviati e strade di grande percorrenza chiuse al traffico (come parte di corso Regina Margherita, corso Vigevano e corso Novara, con piazza Baldissera in tilt): lungo il tragitto sono partiti slogan, fuochi d’artificio e bombe carta, oltre a slogan pro Palestina e contro guerre, Stato e Cpr. Frasi poi comparse su auto parcheggiate, serrande, manifesti elettorali e muri, alcuni riverniciati di recente. Imbrattato anche un bus della linea 59 che si è “ritrovato” nel bel mezzo del corteo. E ora quando verranno cancellate tutte queste scritte? «Già oggi - rispondono, a corteo appena finito, da Palazzo di Città - Il Comune di Torino ha un protocollo di collaborazione con Amiat, firmato appositamente per manifestazioni e danneggiamenti: già ieri la polizia municipale ha fotografato le scritte e le ha indicate agli addetti di Amiat, che interverranno in giornata». A spese dei cittadini, visto che il protocollo è un “extra” rispetto alle attività già affidate ad Amiat dalla Città.


Prima che il corteo terminasse, intorno alle 18, sono arrivate le prime reazioni politiche: «Esprimo ferma condanna su quanto avvenuto oggi a Torino, ancora una volta teatro delle derive anarco-insurrezionaliste e di deliranti frasi pro Alfredo Cospito: il leader anarchico deve rimanere in galera, perché quello è il posto che gli si addice» dichiara l’assessore regionale Elena Chiorino (Fratelli d’Italia). Che prosegue: «Piena solidarietà invece alle forze dell’ordine che hanno evitato che la tensione degenerasse e colpisse persone innocenti. Siamo e saremo sempre, convintamente, dalla vostra parte».

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