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il corteo

«Punite i privilegiati del centro», così parlavano gli anarchici che hanno devastato Torino

Il Tribunale del Riesame ha respinto i ricorsi dopo l'operazione di Digos e carabinieri

Gli anarchici in corteo il 4 marzo 2023 per Cospito

Gli anarchici in corteo il 4 marzo 2023 per Cospito

Un corteo organizzato per fargliela pagare «ai privilegiati del centro», ma risparmiando gli immigrati «perché sono nostri fratelli». Così parlavano gli anarchici che il 4 marzo di un anno fa hanno messo a ferro e fuoco il centro di Torino e il quartiere Aurora, durante il corteo organizzato in solidarietà ad Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41-bis. E’ quanto si legge negli atti con cui il Tribunale del Riesame respinge il ricorso presentato dai 19 anarchici destinatari delle misure cautelari (arresti domiciliari e obblighi di firma e dimora) eseguite nel corso dell’operazione “City” del 24 aprile. Un corteo che si era organizzato «in assetto paramilitare con ricetrasmittenti, scudi di plexiglas e fumogeni, maschere anti-gas e caschi».

Una manifestazione che il suo lato pacifico non l’ha mai mostrato, anzi. L’intenzione degli anarchici era quella di devastare Torino. E ci sono riusciti, visto che hanno provocato danni per 630mila euro. Presi di mira, appunto, quelli che i manifestanti definivano “simboli del potere”. Via quindi con la devastazione della sede della Reale Mutua, delle vetrine dei negozi di corso Siccardi. Poi però la violenza è degenerata e ha colpito anche auto parcheggiate e pensiline dei tram. Ma con un’eccezione, gli immigrati. «Ragazzi, qui lavorano gli immigrati, è un quartiere popolare. Evitiamo, grazie», esclamava al megafono l’anarchica Mitzi Plavier, quando il corteo è arrivato in corso Regina. A istigare i numerosi militanti c’era Pasquale “Lello” Valitutti, uno dei leader del movimento anarchico ora agli arresti domiciliari. Seppure in sedia a rotelle, Valitutti incitava i suoi compagni a compiere devastazioni. Sempre in prima fila, e sempre a volto scoperto. «Gliela faremo pagare a coloro che stanno uccidendo Cospito» e ancora «Rispondete combattendo con forza», ha esclamato Valitutti durante le fasi iniziali del corteo, quando i manifestanti erano ancora in piazza Solferino. E tra i presenti alla manifestazione, c’erano anche quelli che il 28 febbraio 2023 avevano assaltato la volante della polizia in corso Vinzaglio per impedire l’espatrio di un irregolare al Cpr di Milano. Insomma, un corteo fatto apposta per devastare. Con un vero e proprio “esercito” tra chi aveva il compito di mettere a ferro e fuoco Torino e chi invece doveva garantire copertura ai compagni impegnati nella “lotta”.

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