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Europee 2024, dopo il voto
10 Giugno 2024 - 11:20
Il futuro dell’automotive - e dell’auto elettrica - entra di prepotenza nel bel mezzo delle analisi post voto delle Europee. Lo affronta il segretario della Lega, Matteo Salvini, rivolgendosi indirettamente agli alleati del centrodestra. Sul tavolo, in questi giorni, ci sarà infatti la nuova “maggioranza Ursula”, l’unica che sembra possibile, ma con quale declinazione è ancora da vedere.
«La Lega non potrà mai allearsi con i socialisti o con Macron... se qualcuno nel centrodestra italiano vuol fare una alleanza con i fanatici delle auto elettriche cinesi e della direttiva casa green, è libero di farlo». Così Matteo Salvini durante la conferenza stampa post elettorale in via Bellerio a Milano, sede del Carroccio.
La transizione energetica e i temi green, dunque, in primo piano. Il riferimento di Salvini è alla direttiva Fit35, quella che mette al bando i motori termici in Europa dal 2035 a favore dell’elettrico. Circostanza che a detta di molti favorirebbe i costruttori cinesi. Lo ribadisce da tempo Carlos Tavares, l’ha cavalcato in campagna elettorale Salvini. Ma cosa succederà realmente?
Al momento, dati alla mano, i popolari di Ursula von der Leyen prendono dodici seggi in più del passato. L’alleanza con i socialisti e filoeuropeisti garantirebbe circa 400 seggi, quindi al di sopra della maggioranza richiesta di 360. Ma non così schiacciante.
Se per la von der Leyen «Europa e sostegno a Kiev» sono l’unica via percorribile, c’è da dire che i temi sul tavolo sono anche altri e lo scetticismo nei confronti della rivoluzione green sul fronte automotive è maturato anche sul fronte socialista. E se per blindare la propria posizione la presidente uscente cercasse appoggi anche a destra, considerando come le ultradestre hanno travolto letteralmente Macron? Sul versante italiano, nessun dubbio che Giorgia Meloni sia filoatlantica e filo Ucraina, e con numeri tali da fare tranquillamente a meno della Lega Nord di Salvini. Ma, automotive a parte, come potrà influire l’innegabile peso di conservatori e destre sull’agenda energetica e ambientale?
In epoca non sospetta era stato fatto notare che la Fit35 presenta una clausola che prevede la ridiscussione della scadenza. La “maggioranza Ursula” potrebbe quindi trovarsi a doverci riflettere, quanto meno.
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