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«Giochiamo a calcio davanti ai tossici», l'incubo della squadra di Barriera

In via Gottardo è iniziato "Estate ragazzi" ma le partite si svolgono a un amen dal Tossic park

Al Rebaudengo è iniziata "Estate ragazzi". Ma i bambini giocano a fianco dei tossici

Al Rebaudengo è iniziata "Estate ragazzi". Ma i bambini giocano a fianco dei tossici

La stanza del buco non sono quattro mura. Ci sono piscina, scivolo, spogliatoi. Musica a palla, fumo che si alza in cielo. E l’eroina in vena. Dall’altra parte del muro, i bambini hanno iniziato lunedì “Estate ragazzi”. Giocano a calcio sotto l’occhio vigile di istruttori, animatori e dirigenti. «Abbiamo appena vinto la Coppa Piemonte per la prima volta. Dovremo essere orgogliosi, e invece ci vergogniamo perché quando arrivano le squadre ospiti devono assistere a questo degrado», sospira Pasquale Giglio, presidente del Rebaudengo di via Gottardo. “Questo degrado” altro non è che il nuovo Tossic park spuntato a Barriera, dopo lo sgombero della Gondrand che, a dirla tutta, si sarà anche svuotata ma è sempre in piedi a dispetto delle promesse di demolizione.

E allora ecco che il “Reba”, proprio adesso che inizia l’estate, deve convivere con spaccio e “buco” libero. «Troviamo ragazzi che si fanno di crack sul marciapiede e prostitute che fermano la gente per chiederle di appartarsi. Persino i bambini - afferma Giglio - iniziano a fare domande su quello che sta accadendo». Un degrado aumentato dopo il blitz e lo sgombero della Gondrand. Il supermarket della droga si è spostato e abbandonato il magazzino ora è equamente diviso tra la piscina Sempione abbandonata e il vecchio scalo ferroviario di corso Venezia. Tra i due fuochi, c’è il “Reba”. Più di 400 iscritti, una “babele” sportiva visto che il 90% dei tesserati è di origine straniera. Ma le partite di calcio si disputano a un amen dal Tossic park. «Sofia, una bambina iscritta da noi, l’altro giorno ha lanciato la palla oltre il muro. Gli è ritornata sporca di sangue», rivela un dirigente. E mentre parla, sullo scivolo del Sempione una ragazza, seduta, inizia a bucarsi.

Poi ci sono i furti. Negli ultimi, il bottino sono stati dei giubbotti, e un tavolo che è stato recuperato mandando la polizia dall’altra parte del muro. Rotti i vetri della sede, anche le auto sono state vandalizzate. L’ultima, una vettura a noleggio. «Le parcheggiamo davanti alle telecamere, così possiamo vedere se ce le sfasciano», dice il presidente. «Questa non è vita».

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