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Malamovida
17 Giugno 2024 - 17:53
Ancora arresti da parte dei carabinieri nell'area di piazza Santa Giulia per la malamovida
Continuano senza sosta i controlli dei carabinieri della Compagnia San Carlo nelle aree interessate dal fenomeno della "malamovida". In particolare in piazza Santa Giulia, dove i residenti hanno più volte richiesto interventi per contenere il rumore e gli schiamazzi notturni. Le operazioni hanno portato a degli arresti per spaccio e ubriachezza molesta nella zona.
Gli arresti
Dalle operazioni di controllo, i carabinieri della stazione Po Vanchiglia hanno arrestato un 22enne di origine africana, residente a Torino. Il giovane è stato sorpreso mentre cedeva un paio di grammi di hashish a una giovane acquirente (poi segnalata alla prefettura come assuntrice di sostanza stupefacente). La perquisizione del sospettato, già sottoposto all'affidamento in prova per reati analoghi, ha portato alla scoperta di altra droga e denaro contante. Il 22enne è stato posto agli arresti domiciliari.
Il giorno prima, sempre nella stessa località, i carabinieri hanno bloccato un 27enne di origine africana, senza fissa dimora, intento a cedere dell'hashish. Anche in questo caso, la perquisizione ha portato al rinvenimento di ulteriore sostanza e denaro contante. Il giovane è stato arrestato e portato in carcere.
Nel maggio scorso, infine, i carabinieri della Compagnia San Carlo hanno arrestato un 33enne di origine africana. Il giovane, controllato in zona, è risultato destinatario di un provvedimento di carcerazione definitiva per spaccio di droga. Mentre veniva accompagnato in carcere alle Vallette, il personale rimasto in zona ha sequestrato un ingente quantitativo di stupefacente suddiviso in involucri di cellophane: crack, cocaina, pastiglie di ecstasy, hashish e marijuana, il tutto nascosto sotto le macchine in sosta e pronto ad essere venduto.
Il modus operandi
I carabinieri rivelano che il modus operandi rilevato in questi casi è sempre lo stesso: i giovani spacciatori cedono esigue quantità di sostanza stupefacente al dettaglio, nascondendo la riserva più corposa nelle aree limitrofe, sotto le auto parcheggiate, nelle intercapedini delle ruote o all'interno dei tombini stradali. Questi nascondigli sono spesso "piantonati" da complici, talvolta impiegati anche per recuperare le somme di denaro dai clienti e sviare i controlli delle forze dell'ordine.
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